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Si trova a soli 40 anni luce di distanza da noi, le sue dimensioni sono una via di mezzo tra quelle di Venere e della Terra e, rispetto alla maggior parte degli esopianeti, ha una temperatura non particolarmente eccessiva: sono questi i tratti salienti di Gliese 12 b, esopianeta roccioso recentemente scoperto e protagonista di due studi, pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society e su The Astrophysical Journal Letters. Le due ricerche, condotte da altrettanti gruppi internazionali di scienziati, si sono principalmente basate sui dati del satellite Tess della Nasa, progetto per andare a caccia di mondi extrasolari con il metodo del transito. Tess ha individuato le prime tracce della presenza di Gliese 12 b, confermata successivamente grazie all’utilizzo di altri strumenti di osservazione.

Il pianeta orbita intorno a Gliese 12, una stella nana rossa fredda che si trova nella costellazione dei Pesci, e compie il suo tragitto in poco più di 12 giorni. Un elemento che ha suscitato in particolare l’interesse degli studiosi è il suo livello di calore in superficie, stimato in circa 42°C: in pratica, la temperatura di Gliese 12 b ricorda i picchi della calura estiva sulla Terra ma è assai più fresco in paragone a gran parte dei mondi extrasolari al momento censiti. La valutazione è stata effettuata senza considerare un’eventuale atmosfera.

Tutte queste caratteristiche rendono Gliese 12 b un corpo celeste meritevole di approfondimenti da svolgere con la sensibilità degli strumenti del telescopio spaziale Webb. Infatti, il pianeta sta sottoponendo a un rebus gli studiosi per quanto riguarda la presenza o meno di un’atmosfera: si tratta di un dettaglio fondamentale per capire se possa essere considerato abitabile. Inoltre, la futura analisi di un’eventuale atmosfera su Gliese 12 b, secondo gli scienziati, potrebbe essere utile per ricostruire la storia delle atmosfere di Venere e della Terra e dell’evoluzione differente che hanno conosciuto i due pianeti.

«Dato che Gliese 12 b è una via di mezzo tra la Terra e Venere anche per le temperature – ha dichiarato Larissa Palethorpe, ricercatrice dell’Università di Edimburgo e coautrice dello studio pubblicato su Mnras – la sua atmosfera potrebbe insegnarci molto sui percorsi verso l’abitabilità che i pianeti intraprendono quando si sviluppano».

In alto: elaborazione artistica dell’esopianeta Gliese 12 b, versione con un’atmosfera sottile (Crediti: Nasa/Jol-Caltech/R. Hurt-Caltech-Ipac)