Stanno muovendo i loro primi passi, ma sono già bollenti ed extralarge: sono le oltre 200 stelle massicce che affollano i meandri di Ngc 604, una vivace regione di formazione stellare su cui recentemente si è posato lo sguardo del telescopio Webb.

Il telescopio, utilizzando i suoi strumenti nell’infrarosso, è riuscito a destreggiarsi nella complessa struttura di Ngc 604, svelando dettagli inediti di una regione che rappresenta un unicum nella Via Lattea. Ngc 604, che si trova a oltre 2 milioni di anni luce di distanza dalla Terra nella galassia del Triangolo, è caratterizzata da bolle, cavità e filamenti e, appunto, da un’inedita concentrazione di stelle massicce (tipo B e tipo O); un raggruppamento di questo genere non ha eguali nella nostra galassia ed è raro anche nell’Universo vicino.

Il telescopio Webb ha ripreso Ngc 604 con gli strumenti NirCam (Near-InfraRed Camera) e Miri (Mid-InfraRed Instrument), realizzando due ritratti che evidenziano dettagli differenti. Nell’immagine ‘firmata’ da NirCam, le strutture più evidenti sono grumi e viticci – in un brillante colore rosso – che si protendono verso l’esterno, formando delle ampie bolle; queste cavità sono state prodotte dall’azione dei venti stellari emessi dalle giovani stelle massicce. Il gas circostante, ionizzato dalle radiazioni ultraviolette, appare sotto forma di un bagliore bianco e di un tenue colore blu. I filamenti nei toni dell’arancione brillante, invece, evidenziano molecole in cui è presente il carbonio; questi materiali svolgono un ruolo-chiave nel mezzo interstellare e nella formazione di stelle e pianeti.

L’immagine realizzata da Miri ha un aspetto più ‘severo’, risultando meno affollata di stelle rispetto all’altra foto: il fenomeno è dovuto al fatto che gli astri bollenti emettono meno luce nelle lunghezze d’onda del medio infrarosso, mentre le nubi di gas e polveri risplendono maggiormente. Tra le poche stelle inquadrate da Miri vi è un gruppo di supergiganti rosse: fredde, ma molto grandi (anche centinaia di volte più grandi del Sole). I filamenti di colore blu, infine, indicano le molecole in cui è presente il carbonio. Ngc 604, secondo gli studiosi, ha oltre 3 milioni di anni e le sue nubi si estendono per circa 1300 anni luce.

In alto: la regione Ngc 604 vista dal telescopio Webb con lo strumento NirCam (Crediti: Nasa, Esa, Csa, StScI) 

In basso: la stessa regione vista dal telescopio Webb con lo strumento Miri (Crediti: Nasa, Esa, Csa, StScI) 

La regione NGC 604 vista dal telescopio Webb con lo strumento MIRI