Si chiama Ouroboros-3 come il mitologico serpente che si mangia la coda. È il motore a razzo auto-alimentante che consuma parti del proprio corpo come carburante, producendo così meno detriti spaziali dei razzi tradizionali.
Un prototipo è stato testato con successo dall’Università di Glasgow, che lo ha sviluppato, presso la base aerea di Machrihanish, in Scozia.
Quando il motore si riscalda, fonde la struttura di supporto del razzo, ossia un tubo di plastica, bruciandola insieme alla miscela di propellenti liquidi e gassosi principali.
La prova ha mostrato che la fusoliera in plastica è in grado di bruciare in modo controllato e di alimentare il motore senza deformarsi, fornendo fino a un quinto del propellente totale utilizzato dal razzo. Bruciando la sua massa strutturale come carburante, il razzo auto-alimentante richiede meno propellente tradizionale nei serbatoi di bordo, guadagnando così più spazio per il carico utile.
La serie di 5 test ha mostrato che il razzo può essere accelerato, riacceso e alimentato a impulsi, producendo una spinta di 100 newton. Verificata la fattibilità di un razzo auto-alimentante, ora i ricercatori stanno già lavorando a un prototipo successore ancora più potente.