Le coltri bianche della Groenlandia di nuovo sotto la lente degli scienziati: questa volta sono al centro dell’attenzione i ghiacciai che ‘punteggiano’ le coste della grande isola nordica, il cui ritiro si è intensificato negli ultimi venti anni. Ad affermarlo è un nuovo studio di Nature Climate Change (articolo: “Greenland-wide accelerated retreat of peripheral glaciers in the twenty-first century”); l’indagine, condotta da un team internazionale, è stata coordinata dal Dipartimento di Scienze della Terra e Planetarie della Northwestern University (Usa).

Il gruppo di lavoro ha utilizzato differenti tipologie di dati: quelli tratti dalle immagini di vari satelliti per Osservazione della Terra (come i Landsat di Nasa-Usgs e i Sentinel del programma europeo Copernicus) e quelli provenienti da un insolito tipo di fonte, una serie di foto aeree risalenti agli anni ’30 del ‘900.

Queste preziose testimonianze storiche sono riemerse dall’oblio 15 anni fa, quando il vasto set di foto fu ritrovato in un castello vicino a Copenhagen. Si tratta di oltre 200mila scatti realizzati quasi un secolo fa nell’abito di una mappatura aerea delle coste della Groenlandia, in cui sono stati ripresi anche i ghiacciai; nello specifico, le immagini, che ora sono custodite nell’Archivio nazionale danese, sono state scattate da piccoli aerei con l’abitacolo aperto. Rispetto al processamento delle foto satellitari, questi antichi scatti in bianco e nero hanno fatto sudare non poco gli studiosi: per poterli utilizzare proficuamente, infatti, è stato necessario un lungo lavoro manuale di scansione e poi di digitalizzazione.

Dal confronto tra le foto storiche e le immagini satellitari, focalizzato soprattutto sui depositi morenici, emerge con chiarezza il ritiro del ghiaccio il cui ritmo si è appunto accentuato dal 2000 in poi. Il fenomeno sembra aver risparmiato solo i ghiacciai situati sulle coste nordorientali della Groenlandia, dove l’accumulo nevoso ha prodotto un certo rallentamento nel ritiro.

I ghiacciai costieri, che si potrebbero definire ‘periferici’ rispetto alla piattaforma glaciale della Groenlandia, finora non erano stati approfonditi più di tanto, anche perché rappresentano solo il 4% di tutta la massa di ghiaccio dell’isola. Tuttavia, contribuiscono fortemente alla perdita del prezioso manto bianco riscontrata complessivamente in Groenlandia: il loro contributo è pari al 14%, un valore piuttosto elevato se si considera la loro ridotta estensione. Queste piccole masse di ghiaccio – concludono gli studiosi – sono comunque parte del problema che affligge da anni il delicato ambiente delle latitudini estreme della Terra e vanno tenute adeguatamente sotto controllo.

In alto: uno dei ghiacciai periferici della Groenlandia (Crediti: L.J. Larocca) 

In basso: una delle storiche foto aeree (Crediti: Danish National Archives) – Altre foto storiche sono visionabili qui