Un percorso lungo, irto di ostacoli e che, ancora nel XXI secolo, presenta delle difficoltà connesse a luoghi comuni, convenzioni sociali e discriminazioni: è quello che hanno affrontato – e in parte stanno affrontando – le donne che hanno deciso di intraprendere un percorso di studio e di lavoro in ambito scientifico.

Questo cammino secolare, in cui riconoscimenti e soddisfazioni per le scienziate sono stati raggiunti con grande fatica e tardivamente, è il fulcro di “Donne nella Scienza – La lunga strada verso la parità”. Si tratta di un saggio – recentemente pubblicato da FrancoAngeli nella collana ‘La società’ – scritto con competenza e slancio da Maria Pia Abbracchio e Marilisa D’Amico, entrambe docenti universitarie appassionate della loro professione e impegnate in tante attività di divulgazione/sensibilizzazione per sostenere studentesse e giovani ricercatrici.

Il volume, caratterizzato da uno stile narrativo chiaro e avvincente e corredato di utili box esplicativi, è suddiviso in tre parti. Nella prima, “Le donne scienziate nella storia”, le due autrici analizzano il ruolo secondario rivestito dalle scienziate del passato che sono state relegate a compiti marginali, defraudate dei risultati ottenuti oppure private dei premi scientifici che invece avrebbero meritato ampiamente: tutto questo a causa di pregiudizi radicati sull’intelligenza femminile e di stereotipi che hanno da sempre abbinato scienza e ricerca all’universo maschile.

La seconda parte, “La lunga strada verso la parità”, ripercorre il processo di formazione dei luoghi comuni che hanno condizionato l’attività delle scienziate e si sofferma ampiamente sul lungo lavoro delle Madri Costituenti che si sono battute, misurando persino il peso di singole parole, perché nella Costituzione fosse applicato il principio di uguaglianza in ogni settore. Questa parte prende in considerazione anche l’articolazione delle carriere femminili – che tuttora sono costellate da numerosi ostacoli – nel mondo accademico, nell’ambito pubblico e in quello privato e il ruolo delle scienziate nel periodo della pandemia, durante il quale sono state escluse da task force e gruppi di lavoro e, anzi, sono state spesso il bersaglio di beceri attacchi sui social network.

La terza parte, “Il nostro racconto”, è autobiografica: le autrici raccontano la loro esperienza di ricercatrici e le difficoltà che hanno dovuto incontrare per conciliare attività accademica e impegni familiari. La testimonianza delle due docenti, che parlano a ‘cuore aperto’ trasmettendo al lettore esperienze ed emozioni, è un passaggio fondamentale del volume: è un incoraggiamento alle giovani di oggi a perseguire gli studi e le carriere che più desiderano senza lasciarsi condizionare e continuando a impegnarsi per il raggiungimento di una parità effettiva.