Perseverance ha raccolto il primo campione della nuova campagna dedicata all’esplorazione della parte superiore del delta del cratere Jezero. Si tratta del sedicesimo campione collezionato dall’inizio delle operazioni di carotaggio della superficie di Marte. Il materiale è stato estratto da una roccia denominata ‘Berea’. Il team della missione ritiene che quest’ultima sia costituita da depositi rocciosi portati a valle da un antico fiume. Il campione è promettente proprio per questo motivo, proviene da una zona lontana da quella in cui si trova il rover e potrebbe rivelare altre informazioni sulla morfologia del pianeta rosso.

Secondo gli scienziati Berea è ricca di carbonati, utili a preservare eventuali forme di vita fossilizzate al loro interno. Nello specifico i carbonati si formano grazie all’interazione con acqua liquida e di conseguenza possono fornire informazioni sul clima che era presente su Marte quando il cratere Jezero era ricoperto da acqua liquida.

Fino ad oggi Perseverance ha raccolto 19 campioni e tre Witness Tube. Sedici provengono da nuclei di roccia che hanno con dimensioni di circa 13 millimetri di diametro e 60 millimetri di lunghezza.

Le provette witness sono simili a quelle portacampione ma sono state precaricate con alcuni materiali in grado di catturare eventuali contaminanti molecolari, che potrebbero influire sulla purezza dei campioni. Perseverance ha inoltre rilasciato dieci provette di materiale che verranno raccolte dalla missione Nasa-Esa Mars Sample Return entro il prossimo decennio.

 

Immagine in apertura: la roccia Berea che ha fornito a Perseverance il sedicesimo campione. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Asu/Msss