Le galassie si fondono. Crescono, formano nuove stelle e si espandono fino a unirsi, nel corso di miliardi di anni, ad altre galassie attraverso eventi che gli astronomi chiamano “immigrazione galattica”.
Misurando il movimento delle singole stelle, dell’intero alone della galassia e della materia oscura, si riesce a risalire a una sorta di archeologia cosmica. All’interno della Via Lattea, la maggior parte delle stelle sono “immigrate” tra gli 8 e i 10 miliardi di anni fa.
Mai, prima d’ora, si era riusciti a far simili rilevamenti oltre la nostra galassia, avevamo solo modelli, schemi teorici.
Un team internazionale di astronomi del Centro di Ricerca NOIRLab della National Science Foundation (Nsf), ha scoperto una simile immigrazione anche nella vicina galassia di Andromeda (M31) e ha pubblicato lo studio su The Astrophysical Journal.
Misurando il moto di quasi 7500 stelle nell’alone di Andromeda, gli studiosi hanno osservato schemi identici ai modelli che mostrano chiaramente come queste stelle hanno iniziato la loro vita come parte di un’altra galassia che si è fusa con M31 circa 2 miliardi di anni fa.
Per tracciare la storia della migrazione in M31, il team ha utilizzato il telescopio Mayall dell’Osservatorio di Kitt Peak in Arizona, a cui dal 2019 è stato aggiunto Desi (Dark Energy Spectroscopic Instrument) lo spettrografo più potente al mondo, che misura l’effetto dell’energia oscura sull’espansione dell’Universo.
«È incredibile poter guardare il cielo e leggere miliardi di anni di storia di un’altra galassia scritti nei movimenti delle sue stelle: ogni stella racconta una parte della storia» hanno detto gli autori della ricerca.
Immagine in apertura: ogni punto rappresenta singole stelle nella Galassia di Andromeda. Il colore blu indica che si stanno spostando verso di noi (Via Lattea), il colore rosso indica che si stanno allontanando – Crediti: Kpno/NoirLab/Aura/Nsf/E. Slawik/D. de Martin/M. Zamani