L’agenda spaziale della Iss è regolata da un complesso sistema di accordi internazionali. Se fino a pochi anni fa la Soyuz russa era l’unico taxi disponibile verso l’orbita bassa, l’inaugurazione nel maggio 2020 della Crew Dragon di SpaceX ha restituito alla Nasa autonomia in materia di volo umano. E ha cambiato gli equilibri degli accordi tra agenzie, aumentando le possibilità di accesso allo spazio.

Lo dimostra la pianificazione (ancora in corso) del calendario di lanci del 2023, basato non più soltanto sull’acquisto di passaggi per l’equipaggio ma anche su una sorta di ‘baratto’ tra i posti disponibili sulla Soyuz russa e sulla Crew Dragon statunitense.

La Nasa ha recentemente annunciato che sta lavorando al piano di lancio della missione Crew-6, il cui lancio è previsto per il 26 febbraio. A bordo della Crew Dragon viaggeranno gli astronauti della Nasa Stephen Bowen e Woody Hoburg, l’astronauta emiratino Sultan Alneyadi e il cosmonauta della Roscosmos Andrey Fedyaev. Fedyaev sarà il secondo cosmonauta russo a volare su una Crew Dragon dopo Anna Kikina, partita con l’equipaggio della Crew-5 nell’ottobre 2022.

Questi voli sono stati resi possibili appunto da un accordo di scambio di posti completato nel luglio 2022, che ha permesso anche agli astronauti americani di continuare a volare su navicelle Soyuz. La Nasa ha infatti cercato a lungo quelli che ha definito ‘equipaggi integrati’, per garantire la presenza di americani e russi sulla stazione nel caso in cui la Soyuz o i veicoli commerciali non fossero disponibili per un periodo prolungato.

Inizialmente l’accordo tra Nasa e Roscosmos riguardava i voli dei cosmonauti Kikina e Fedyaev sulla Crew Dragon e degli astronauti della Nasa Frank Rubio e Loral O’Hara sulla Soyuz. Rubio è stato lanciato con la Soyuz MS-22 nel settembre 2022, ma il recente danneggiamento della navicella agganciata alla Iss prolungherà la sua permanenza e quella dei colleghi russi Sergei Prokopyev e Dmitry Petelin.

A seguito di un’attenta analisi del danno alla Soyuz, dovuto all’impatto di un micrometeorite del diametro di circa un millimetro, le agenzie spaziali di Stati Uniti e Russia hanno deciso di comune accordo di inviare una nuova navicella Soyuz unmanned per il recupero dell’equipaggio il prossimo 20 febbraio.

Questo ritarderà il volo di O’Hara, il cui lancio era stato originariamente programmato per marzo insieme ai cosmonauti della Roscosmos Oleg Kononenko e Nikolai Chub. Probabilmente l’equipaggio dovrà attendere fino al prossimo autunno con la Soyuz MS-24.

Nel frattempo, sono in corso trattative tra Nasa e Roscosmos per i futuri equipaggi integrati. «Al momento stiamo ancora lavorando con Roscosmos sullo scambio per l’autunno di quest’anno – ha dichiarato Joel Montalbano, responsabile del programma Iss della Nasa. – Non abbiamo ancora definito la data dell’autunno, ma stiamo continuando a lavorare in questa direzione».

 

Immagine in apertura: I membri della Crew-6 seduti all’interno della navicella Crew Dragon durante una sessione di addestramento a Hawthorne, in California. Da sinistra, lo specialista di missione Andrey Fedyaev, il pilota Woody Hoburg, il comandante Stephen Bowen e lo specialista di missione Sultan Alneyadi. Crediti: SpaceX