I nuclei galattici attivi sono le più potenti fonti di energia compatte e costanti dell’Universo. Ora uno studio condotto dall’Università della California, pubblicato su Monthly Notice of the Royal Astronomical Society, evidenzia che la luminosità di questi oggetti potrebbe essere in parte offuscata dalle polveri galattiche che li circondano.
Gli scienziati sono giunti a questa conclusione studiando l’effetto di ‘arrossamento’ della polvere sulla luce proveniente da uno dei nuclei galattici attivi più osservati, Ngc 5548. Nello specifico questo fenomeno si verifica quando le nubi di polvere assorbono l’emissione ottica nel blu delle stelle e lasciano passare quella rossa. Nel nuovo studio l’oscuramento di Ngc 5548 dovuto alla polvere è maggiore di dieci volte quello che è stato rilevato nelle regioni esterne della Via Lattea.
«La polvere – ha affermato Martin Gaskell, autore dello studio – ha oscurato Ngc 5548, che risulta più brillante. I risultati implicano che l’oggetto della nostra ricerca non è un caso isolato: i nuclei galattici attivi emettono, nell’ultravioletto, un ordine di grandezza in più di energia di quanto ipotizzato in precedenza».
Immagine in apertura: Rappresentazione artistica di un nucleo galattico attivo. Credit: Peter Z. Harrington