Un team di astronomi del Flatiron Institute’s Center for Computational Astrophysics ha individuato una coppia di buchi neri supermassicci in rotta di collisione. Lo studio è stato presentato lo scorso 9 gennaio a Seattle, durante il 241° meeting dell’American Astronomical Society, ed è stato pubblicato su The Astrophysical Journal Letters.

I due buchi neri si trovano a soli 750 milioni di anni luce di distanza l’uno dall’altro e arriveranno alla fusione tra poche centinaia di milioni di anni. Secondo gli scienziati, lo studio sarà utile per scoprire altri oggetti simili nel cosmo e per la rilevazione delle onde gravitazionali prodotte proprio dalla loro fusione.

I buchi neri sono stati individuati grazie alle osservazioni combinate di diversi telescopi terrestri e spaziali, tra cui Hubble. Situati all’interno di un agglomerato di galassie a circa 480 milioni di anni luce di distanza da noi, i due oggetti sono dei veri e propri ‘pesi massimi’, con masse che misurano rispettivamente 200 milioni e 125 milioni di volte quella del Sole.

Gli astronomi ritengono che i due oggetti inizieranno ad orbitare l’uno intorno all’altro nel corso dei prossimi milioni di anni. Poco prima della fusione finale, verranno prodotte onde gravitazionali più intense di quelle rilevate in precedenza.

« La nostra ricerca – afferma l’astrofisica italocanadese Chiara Mingarelli, co-autrice dello studio – ci ha permesso di scoprire questi mostruosi oggetti cosmici grazie all’uso dei dati combinati. E’ la prova che ci stiamo muovendo nel verso giusto e che siamo in procinto di scoprire tante altre coppie di buchi neri supermassici nell’Universo. Se riusciremo a scovarli sarà più semplice rilevare il rumore di fondo prodotto dalle onde gravitazionali che ci darà informazioni dirette sulla taglia e sull’evoluzione dei buchi neri».

Immagine in apertura: una galassia all’ultimo stadio della fusione e una coppia di buchi neri supermassicci vicini. Crediti: Alma (Eso/Naoj/Nrao); M. Weiss, Nrao/Aui/Nsf