Fiocchi di neve dalle forme insolite, paesaggi ghiacciati dall’aspetto geometrico e delicati intrecci di brina: così si è presentato Marte all’obiettivo di Hirise (High Resolution Imaging Science Experiment), la fotocamera installata a bordo della sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa.
Questi scenari, che caratterizzano la stagione fredda del pianeta, si presentano soprattutto nelle regioni polari dove le temperature scendono abbondantemente sotto lo zero: in alcuni casi la colonnina di mercurio ha fatto registrare anche -123°C. Oltre ad avere un indubbio fascino ‘esotico’, questi fenomeni invernali sono molto studiati dagli scienziati per avere un quadro più dettagliato del clima di Marte.
Ad esempio, la neve – che scende solo ai poli, di notte e con il cielo nuvoloso – si presenta in due varietà: la prima è costituita da ghiaccio d’acqua e da anidride carbonica, mentre la seconda è formata da ghiaccio secco. Il primo tipo di neve, a causa dell’atmosfera marziana rarefatta e delle temperature estremamente fredde, si trasforma in gas prima di toccare il terreno, mentre il secondo tipo riesce a scendere fino al ‘volto’ di Marte.
La sonda Mro è dotata di un apposito strumento per osservare queste precipitazioni: si tratta del Mars Climate Sounder che è in grado di ‘vedere’ l’atmosfera marziana nel visibile e nell’infrarosso per misurare parametri quali temperatura, umidità e contenuto delle polveri. Grazie a questo dispositivo, gli scienziati hanno potuto ipotizzare un identikit dei fiocchi di neve marziana, che dovrebbero essere di forma cubica e più piccoli dell’ampiezza di un capello umano.
La brina può essere anch’essa di due tipologie, formata da acqua oppure da anidride carbonica, e spesso produce delle suggestive strutture poligonali. L’erosione dei canali – che delineano i confini dei poligoni – da parte del ghiaccio secco (che sublima poi in primavera) contribuisce a ‘scolpire’ il paesaggio del pianeta.
Il ghiaccio, a sua volta, produce paesaggi affascinanti, ricoprendo ad esempio le dune osservate da Hirise nell’emisfero nord di Marte: si tratta di strutture create dal vento, che hanno assunto un look invernale grazie a un mix ghiacciato di acqua e anidride carbonica.
Tutti questi panorami sono destinati a scomparire con la stagione del disgelo, quando ghiaccio, neve e brina cominciano a sciogliersi e a sublimarsi nell’atmosfera. Durante questa fase si producono dei geyser che vengono accuratamente studiati dalla comunità scientifica per capire come possano essere connessi ai venti che spirano sul Pianeta Rosso.
In alto: formazioni di brina sul suolo marziano viste da Hirise (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Università dell’Arizona)
In basso: dune ricoperte di ghiaccio viste da Hirise (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Università dell’Arizona)