Sono chiamate ‘ship track’, sono associate alle rotte delle navi che solcano i mari del nostro pianeta e costituiscono un problema per il clima: si tratta delle nubi prodotte dalle emissioni navali, una variabile che incide pesantemente sull’inquinamento atmosferico.

Queste nuvole, le cui forme sinuose ricalcano i percorsi seguiti dalle imbarcazioni, sono al centro di un recente studio che ne ha analizzato la riduzione a seguito di provvedimenti normativi globali sui carburanti. Lo studio è coordinato dal Centro Goddard della Nasa ed è stato pubblicato su Science Advances (articolo: Global reduction in ship-tracks from sulfur regulations for shipping fuel); si è basato sui dati raccolti dallo spettro-radiometro Modis (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer), installato a bordo della missione Aqua della Nasa.

Le nubi ship track sono state notate per la prima volta negli anni ’60, nei dati raccolti dai satelliti meteorologici; esse sono costituite da vapore acqueo che si addensa intorno a piccole particelle inquinanti (aerosol) provenienti dai gas di scarico delle navi. Le loro goccioline ad alta concentrazione disperdono maggiormente la luce e quindi appaiono più luminose rispetto alle comuni nubi marine, che contengono particelle più grandi come quelle di sale.

Analizzando ben 17 anni di dati satellitari (2003 – 2020) di Aqua con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, gli studiosi si sono resi conto che nel 2020 il livello delle nubi ship track si è ridotto drasticamente: l’origine del calo non va ricercata tanto nel blocco delle attività causato dalla pandemia da Covid-19 quanto nella diminuzione della quantità di zolfo nei carburanti. Infatti, nel 2020 l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) ha varato un provvedimento globale mirato a ridurre dell’86% il contenuto di zolfo; la nuova regolamentazione ha sostituito precedenti normative regionali che venivano facilmente aggirate modificando la rotta delle navi.

Nei dati del 2020 gli studiosi hanno notato che la riduzione delle ship track ha interessato tutte le principali rotte e questa tendenza si è mantenuta costante per buona parte del 2021. Scorrendo l’archivio di Aqua, gli autori del saggio hanno riscontrato altri cali significativi in questa particolare forma di inquinamento: in questi casi le riduzioni non sono dovute a provvedimenti normativi, ma all’andamento dell’economia mondiale. Per esempio, una decrescita significativa si è verificata nel 2008 in seguito alla crisi finanziaria globale.

Il gruppo di lavoro ritiene che lo studio delle ship track sia importante non solo per approfondire le interazioni tra le nuvole a bassa quota e gli aerosol, ma anche per monitorare le fluttuazioni nelle attività economiche.

In alto: le ship track sull’Oceano Pacifico nei pressi delle coste del Nord America (dal satellite Suomi Npp). L’immagine in dimensioni originali è visibile qui. (Crediti: Nasa Earth Observatory)