Dopo aver messo in ginocchio il Po, l’intensa siccità dell’estate 2022 ha mietuto un’altra vittima illustre tra le acque interne del nostro Paese: il Trasimeno, il quarto lago per grandezza tra quelli italiani, situato a circa 20 chilometri a ovest di Perugia.

Come avvenuto per il fiume più lungo d’Italia (foto dello scorso mese di giugno), la sofferenza del bacino è stata osservata dagli ‘occhi’ elettronici della coppia di satelliti Sentinel-2, che fa parte della costellazione ideata nell’ambito del programma Copernicus della Commissione Europea.

L’immagine realizzata con i dati dei Sentinel-2 risale allo scorso 6 agosto: lo specchio d’acqua, la cui profondità massima è pari a 6,3 metri, appare di un intenso color smeraldo connesso alla presenza di fitoplancton. Alcune striature, evidenti nell’area ovest del lago, indicano la presenza di terra e sedimenti spinti dal vento, mentre le zone scure sono dovute ad alghe e a piante acquatiche galleggianti definite macrofite.

La siccità che ha colpito l’Italia durante la scorsa estate è risultata la peggiore negli ultimi 70 anni e ha avuto pesanti conseguenze sulle riserve d’acqua potabile, sulla produzione di energia idroelettrica e sulle attività agricole. Nel caso del Trasimeno, la combinazione di temperature elevate, venti caldi e assenza di precipitazioni ha inciso negativamente sul livello dell’acqua: a luglio il lago ha raggiunto -1,3 metri dallo zero idrometrico.

Questo bacino, noto per la sua ridotta profondità, è stato al centro di altre osservazioni dallo spazio: a posarvi lo sguardo è stato infatti Prisma, il satellite iperspettrale dell’Agenzia Spaziale Italiana in grado di osservare dall’ottico al vicino infrarosso. Prisma ha realizzato un’immagine del Trasimeno nel novembre del 2020, elaborata nell’ambito del progetto ASI “Sviluppo di Prodotti Iperspettrali Prototipali Evoluti”.

Crediti immagine: © contains modified Copernicus Sentinel data (2022), processed by Esa