La fantascienza ci ha abituati ormai da anni al concetto di ologramma. Gli appassionati di Star Wars ricorderanno ad esempio il messaggio di soccorso inviato a Obi-Wan Kenobi dall’ologramma della principessa Leia. Negli anni duemila, la fantascienza di Star Wars è diventata realtà tra le aziende della Silicon Valley, e oggi si moltiplicano gli esperimenti per implementare il cosiddetto olotrasporto.
Adesso questa tecnologia è giunta persino nello spazio, tornando in un certo senso là dove era stata concepita. Un medico della Nasa ha fatto visita all’equipaggio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale sotto forma appunto di ologramma: è successo lo scorso ottobre, ma l’agenzia statunitense ne ha dato notizia soltanto negli ultimi giorni.
Il sistema utilizzato è stato sviluppato da Microsoft e si chiama Hololens Kinect, ed è stato integrato con una tecnologia di realtà virtuale messa a punto dalla startup Aexa Aerospace. Il risultato è un’integrazione tra ologramma e teletrasporto, soprannominato appunto olotrasporto, che in questo caso ha consentito attraverso interazioni visive e vocali la comunicazione in tempo reale tra la Terra e lo spazio.
A incarnare questo ologramma spaziale è stato il chirurgo Josef Schmid: lui e il suo team hanno dialogato con l’astronauta Thomas Pesquet dell’Agenzia spaziale europea, che indossava un visore di realtà mista in grado di fondere le immagini del medico con l’ambiente della stazione. In questa foto, scattata dallo stesso Pesquet, vedete Schmid fare il famoso saluto vulcaniano di Star Trek: un omaggio alla serie che per prima ha messo sullo schermo l’ologramma di un dottore, il Medico Olografico di Emergenza, che adesso è diventato realtà e ha raggiunto la Iss.