Gli scienziati della Nasa monitorano costantemente il microbiota presente sulla Stazione Spaziale Internazionale per garantire la sicurezza degli astronauti a bordo. Il loro lavoro ha due obiettivi principali: mappare i microbi presenti nel tempo e scoprire eventuali modelli di crescita microbica che potrebbero influire sulla salute dell’equipaggio. La Nasa sta prestando particolare attenzione al monitoraggio del sistema di produzione vegetale Veggie, utilizzato per coltivare le piante a bordo della Stazione Spaziale.

«Stiamo per tornare sulla Luna e un giorno andremo anche su Marte – spiega Cherie Oubre, del Nasa Johnson Space Center Microbiology Laboratory – queste lunghe missioni avranno bisogno di sistemi come Veggie. Ma se l’equipaggio consuma cibo contaminato da organismi patogeni, potrebbe ammalarsi. Oppure, se i sistemi di crescita delle piante vengono contaminati da agenti patogeni, le colture potrebbero essere compromesse o fallire. Per prepararci, dobbiamo valutare le vulnerabilità di Veggie».

Che tipo di microbi stanno effettivamente crescendo nel terreno di coltura di Veggie? Per scoprirlo, gli astronauti sulla stazione analizzano periodicamente i componenti esterni dell’orto spaziale, come il sistema di ventilazione e il pannello di controllo. Inoltre vengono raccolti anche campioni di acqua potabile. 

Questi campioni vengono trasferiti sui vetrini dei terreni di crescita e incubati a temperatura ambiente, per consentire ai microbi di crescere per diversi giorni e rendere così visibili le colonie di organismi. Dopo cinque giorni di incubazione, i membri dell’equipaggio analizzano i vetrini e registrano la densità delle colonie. Infine, i campioni vengono riportati sulla Terra.  Una volta giunti nei laboratori della Nasa il team di Oubre identifica le specie di microbi  presenti sui vari vetrini, sequenziando il loro Dna.

Al momento i campioni analizzati nei laboratori terrestri appartengono alle Expeditions 58, 59, 61 e 62, con l’attività di raccolta iniziata nel 2019. Oubre anticipa che saranno necessari almeno altri due anni di campionamento per ottenere tutte le informazioni necessarie al monitoraggio dei batteri presenti sulla Iss. Ma i risultati sembrano già incoraggianti: secondo i biologi, i microbi trovati all’interno dei campioni sono esattamente quelli che il team ipotizzava di rilevare. Uno di questi è una specie di fungo, il Penicillium, che si trova comunemente nel pane oltre ad alcune colonie di  batteri Staphylococcus epidermidis, spesso presenti sulla pelle umana.

I risultati di questo studio aiuteranno i ricercatori a progettare un  sistema di produzione adeguato per garantire la sicurezza degli astronauti durante le missioni Artemis e  in futuro su Marte.