Emerge dallo sfondo scuro dello spazio in tutto il suo splendore e i suoi bracci sembrano impegnati ad accompagnarla in una danza vorticosa: si tratta di Ngc 6984, una galassia a spirale barrata che ha ‘posato’ per la nuova fatica fotografica di Hubble.

La galassia, scoperta nel 1834 da John Herschel, si trova ad una distanza di circa 164 milioni di anni luce dalla Terra – in direzione della costellazione meridionale dell’Indiano – e ha un diametro di oltre 100mila anni luce. I suoi ampi bracci a spirale sono solcati da un delicato intreccio di gas e polveri e punteggiati da aree particolarmente luminose che ospitano nursery stellari.

L’aspetto glamour non deve trarre in inganno: non tutto si svolge in maniera armoniosa all’interno di Ngc 6984, che, in base a recenti osservazioni, ha ospitato due supernove nell’ultimo decennio. Si tratta di SNhunt142, risalente al 2012, e di SN2013ek, dell’anno successivo. Questo tipo di evento, che pone fine alla vita di una stella in maniera drammatica, è relativamente raro, ma il caso di Ngc 6984 appare davvero inconsueto: le due supernove, in pratica, sembrerebbero essersi verificate – in termini astronomici – nello stesso luogo e nello stesso periodo. Gli astronomi hanno ipotizzato che SNhunt142 e SN2013ek possano essere collegate in qualche modo.

Lo storico telescopio Nasa-Esa ha realizzato l’immagine con i dati nell’ottico, nel vicino infrarosso e nell’ultravioletto della fotocamera Wfc3 (Wide Field Camera 3). Non si è trattato della prima volta che lo sguardo di Hubble si è posato su Ngc 6984: il suo esordio nell’osservazione di questa galassia risale al 2013.

Il telescopio, infatti, è tornato spesso sui suoi passi, puntando il suo obiettivo sul medesimo soggetto a distanza di anni: ciò è avvenuto anche con la galassia a spirale Ngc 2903. Questo oggetto celeste è stato fotografato per la prima volta nel 2001 ed è stato immortalato nuovamente quest’anno; la nuova immagine (in basso) mostra una migliore risoluzione che evidenzia maggiormente i dettagli.

Queste comparazioni sono state rese possibili dalla longevità di Hubble, che, negli anni, ha permesso una revisione dei suoi strumenti – attraverso specifiche missioni di servizio – e quindi un miglioramento nelle tecniche di osservazione.

In alto: la galassia Ngc 6984 (Crediti: Nasa / Esa / Hubble / D. Milisavljevic)

In basso: la galassia Ngc 2903 (Crediti:  Esa/Hubble, Nasa, L. Ho, J. Lee e il team Phangs-Hst)