Gli sforzi di Perseverance per raccogliere il suo primo campione di materiale marziano sono stati premiati: gli strumenti del rover Nasa, a ‘spasso’ sul Pianeta Rosso da febbraio 2021, sono riusciti ad effettuare il carotaggio di una roccia dopo un primo tentativo mancato (lo scorso 5 agosto).
A testimoniare la riuscita dell’operazione sono le immagini che gli scienziati della missione hanno ricevuto il 1° settembre; del gruppo di lavoro fa parte anche una ricercatrice italiana, Teresa Fornaro, in forze all’Istituto Nazionale di Astrofisica-sede di Firenze. Le foto mostrano un campione roccioso intatto all’interno del contenitore di raccolta; per avere una conferma del conseguimento del risultato, ne sono state acquisite altre che però non sono state di grande aiuto a causa delle condizioni di scarsa illuminazione in cui sono state scattate.
Per questo motivo, il team di Perseverance ha messo in cantiere un altro servizio fotografico da realizzare prima che il campione venga sigillato e immagazzinato. Il set di scatti, in programma per oggi, sarà effettuato in una fase della giornata marziana in cui il Sole risulti angolato in una posizione favorevole. Le immagini dovrebbero arrivare ai ricercatori già domani ed è stato anche approntato un ‘piano B’ per la verifica del prelievo, qualora esse non fossero soddisfacenti.
In ogni caso, a dimostrare che il rover ha svolto il suo lavoro è anche il foro sulla roccia prescelta per tale operazione: si tratta di ‘Rochette’, un masso della dimensione di una valigetta che appartiene ad una catena lunga circa 900 metri.
Perseverance ha effettuato lo scavo con lo strumento Scs (Sampling and Catching System); collocato all’estremità del braccio robotico del rover, Scs utilizza un trapano a percussione rotante e un dispositivo di carotaggio in grado di estrarre campioni leggermente più spessi di una matita.
Il rover, dopo aver completato il prelievo, ha realizzato una ripresa con la fotocamera Mastcam-Z e poi ha messo in atto una manovra (definita ‘percuss-to-ingest’) che scuote la punta del trapano e il contenitore di raccolta per rimuovere i materiali residui e far ulteriormente scorrere il campione verso l’interno. Al termine di questa procedura, la fotocamera ha scattato altre foto che però sono state penalizzate dalle condizioni di scarsa luminosità; se il nuovo servizio fotografico in programma per oggi non dovesse andare a buon fine, i tecnici utilizzeranno per la verifica la sonda volumetrica in dotazione a Scs.
Perseverance, lanciato da Cape Canaveral a bordo di un vettore Atlas V-541 il 30 luglio 2020, è arrivato a destinazione il 18 febbraio 2021. Da allora, il rover – ‘erede’ di Curiosity – ha iniziato la sua attività scientifica, centrata sull’astrobiologia, compresa la ricerca di tracce di vita microbica in un remoto passato. L’esploratore marziano ha portato con sé anche un tocco ‘tricolore’: tra i suoi dispositivi vi è LaRa (Laser Retroreflector Array), un microriflettore realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana.
In alto: la roccia ‘Rochette’ su cui è evidente il foro del carotaggio (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech)
In basso: il campione di roccia nello strumento di raccolta (Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Asu/Msss)