Il sistema planetario L 98-59, situato all’interno della costellazione del Pesce Volante nell’emisfero australe, conta ora cinque pianeti.
Grazie allo spettrografo Espresso, posto sul Very Large Telescope (Vlt) dell’Osservatorio Europeo Australe (Eso) i ricercatori dell’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço dell’Università di Porto in Portogallo, hanno scoperto «un quarto pianeta e un candidato planetario». La stella madre L 98-59, con massa paragonabile a circa un terzo rispetto a quella del Sole,  è considerata  una nana rossa e si trova a una distanza dalla Terra pari a 34,6 anni luce. I primi tre pianeti che orbitano attorno ad essa furono individuati nel 2019 dal satellite Tess della NASA. Furono chiamati b, c e d seguendo la nomenclatura che accompagna la scoperta dei pianeti secondo cui al nome della stella madre vanno aggiunte le lettere. Questi hanno una dimensione che va da 0,4 a 1,6 volte la dimensione della Terra. In particolare L 98-59b è l’esopianeta con la massa più bassa misurato fino a oggi.

Il nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista europea Astronomy & Astrophysics, ha rivelato la possibile presenza di acqua anche sui pianeti più vicini alla stella madre e quindi più secchi. «L 98-59e ed L 98-59f, hanno masse minime di 3,06 e 2,46 volte quella della Terra, sono probabilmente entrambi pianeti rocciosi o pianeti oceano – ha spiegato Olivier Demangeon del gruppo di ricerca – In particolare L 98-59f, con una temperatura di equilibrio di circa 12 gradi, se confermato, orbiterebbe nella zona abitabile della sua stella madre».

Sono stati individuati fino ad oggi solamente sette sistemi planetari che orbitano attorno a delle nane rosse. Tra questi L 98-59 è considerato il più luminoso e il più vicino alla Terra.

In apertura: rappresentazione grafica che mostra un confronto tra il sistema di esopianeti L 98-59 (in alto) con parte del Sistema Solare interno (Mercurio, Venere e Terra), evidenziando le somiglianze tra i due. Credito immagine: L. Calçada / M. Kornmesser / O. Demangeon / ESO