Non sempre i buchi neri sono divoratori cosmici solitari. Qualche volta anche questi famigerati oggetti celesti mettono su famiglia, il che porta alla nascita di intere popolazioni di buchi neri. È quanto è avvenuto nel cuore di Palomar 5, uno dei circa 150 ammassi globulari attorno alla Via Lattea. Qui un team di scienziati guidato dall’Università di Barcellona ha scovato un insolito affollamento di buchi neri, un numero tre volte maggiore di quanto ci si aspetterebbe considerato il numero di stelle presenti.

I risultati, pubblicati su Nature Astronomy, sono stati ottenuti grazie a un modello simulativo molto usato in fisica e astronomia chiamato N-body. La simulazione parte dalla nascita di Palomar 5, ben 11 miliardi e mezzo di anni fa, e si proietta in avanti fino alla fine dell’ammasso globulare. Nel corso di questo affascinante viaggio virtuale, si scopre che durante miliardi di anni le stelle di Palomar 5 sono riuscite a fuggire in modo più efficiente dei buchi neri, il che ha fatto aumentare gradualmente la percentuale di questi ultimi.

Come se non bastasse, l’interazione tra le stelle residue e i buchi neri ha causato un effetto di fionda gravitazionale, che ha fatto gonfiare sempre più l’ammasso, favorendo così un’ulteriore fuga di stelle. Tutto questo ha fatto sì che oggi oltre il 20% della massa complessiva dell’ammasso sia costituito da buchi neri. E guardando avanti nel tempo, si scopre che il futuro di Palomar 5 è piuttosto oscuro: alla fine della sua evoluzione, nei prossimi miliardi di anni, la percentuale di buchi neri racchiusi da Palomar 5 raggiungerà il 100%. E così l’ammasso di stelle diventerà un ammasso di buchi neri.