Il 16 giugno 1963, esattamente 58 anni fa, la prima donna al mondo lascia il nostro pianeta per un viaggio di quasi tre giorni nello spazio. È la cosmonauta russa Valentina Tereshkova, che a soli 26 anni inaugura la carriera femminile nello spazio a bordo della navetta Volstok 6 – parte dello stesso programma che due anni prima aveva portato il primo uomo in orbita, Yuri Gagarin.
Due imprese, quella di Gagarin e quella di Tereshkova, figlie della guerra fredda, che anche nello spazio vedeva l’ex Unione Sovietica e gli Stati Uniti come blocchi contrapposti. Non è un caso infatti che, segnato il record della prima donna nello spazio, passino quasi 20 anni perché un’altra astronauta possa seguire le orme di Valentina Tereshkova. Si tratta ancora di una cosmonauta russa, Svetlana Savitskaya, che nel 1982 raggiunge la stazione spaziale Salyut 7, la prima dunque a ospitare un equipaggio misto.
L’anno successivo, nel giugno dell’83, Sally Ride è la prima donna statunitense ad andare nello spazio, come membro dell’equipaggio Challenger a bordo della missione Sts-7. Ma anche in orbita bassa non sembra mancare il famoso tetto di cristallo: per avere una donna in posizione di comando dovremo aspettare fino al 2008, con Peggy Whitson della Nasa che diventa la prima comandante di genere femminile di una missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, durante l’Expedition 16. Un testimone che presto verrà raccolto da Samantha Cristoforetti, già prima donna italiana nello spazio nel 2014 e ora in addestramento per l’Expedition 68 che la vedrà sulla Iss nel 2022 come comandante. Prima donna europea a ricoprire questo ruolo, e quarta al mondo dopo le statunitensi Shannon Walker e Sunita Williams e la già citata Peggy Whitson – che tra l’altro proprio in questi giorni ha annunciato a sorpresa un suo futuro ritorno tra le stelle con il comando di una missione privata di Axiom Space.
Nel complesso, da quel primo famoso volo del ’63, su circa 570 persone che hanno viaggiato nello spazio fino ad oggi solo 65 sono donne. Se quindi molto è stato fatto da Valentina Tereshkova in poi per l’accesso femminile allo spazio, tanta strada è ancora da fare per raggiungere, anche in orbita bassa, la parità di genere.