Esiste un luogo unico sulla Terra dove è possibile sperimentare, come un astronauta, le condizioni ambientali e l’esperienza di vita su Marte.
Questo habitat, puramente illusorio come extraterrestre, è al centro del programma HI-SEAS, Hawaii Space Exploration Analog and Simulation, struttura di ricerca completamente isolata sulle pendici del vulcano Mauna Loa, a 2500 metri sul mare nelle Hawaii.
L’ebrezza e la fatica di una missione marziana sono state al centro del documentario “Space Traveler”, in cui Chelsea Gohd giornalista di Space.com, ha simulato un’esplorazione planetaria per due settimane con un equipaggio di 6 persone, supportati da un vero astronauta.
La geologia del Mauna Loa si avvicina molto alle affascinanti distese basaltiche di Marte, peccato che i finti astronauti abbiano potuto ammirarla solo nelle poche passeggiate marziane previste e con una tuta spaziale completa.
Anche le condizioni abitative sono assai rigide. Scopo del centro è studiare gli effetti del confinamento sulla persona, un lockdown non di emergenza ma propedeutico all’invio di esseri umani in luoghi remoti.
I membri del finto equipaggio hanno vissuto insieme nell’alloggio di 110 metri quadrati senza alcun altro contatto esterno, potendo comunicare unicamente via e-mail, e con un ritardo di 20 minuti, a causa dell’alta latenza simulata tra equipaggio e supporto della missione, proprio come se fossero su Marte.
Allo stesso modo la cucina non è certo quella hawaiiana, con frutta fresca come cocco e ananas, piuttosto una dieta marziana fatta di cibi disidratati e liofilizzati.
Insomma, un’esperienza psicologica e sensoriale fuori dal mondo che ci ricorda come vivere su Marte non sarà certo una passeggiata. Intanto godiamoci l’esperienza di Chelsea sul canale youtube di space.com.
Crediti immagine in evidenza: NASA