Seconda prova per l’elicottero marziano della Nasa, Ingenuity, e nuovo successo. Ingenuity ha raggiunto i cinque metri di altezza con un volo che è durato 51,9 secondi prevedendo inoltre un movimento laterale. È il secondo di nove test di volo previsti per la missione di Ingenuity e Perseverance. Chissà fino a dove si spingeranno i tecnici e gli scienziati della Nasa?
Ma mentre il rover Perseverance della NASA inizia la sua ricerca della vita antica sulla superficie di Marte, un nuovo studio suggerisce che il sottosuolo marziano potrebbe essere un buon posto per cercare la possibile vita attuale sul Pianeta Rosso.
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Astrobiology, ha esaminato la composizione chimica dei meteoriti marziani: rocce espulse dalla superficie di Marte che alla fine sono atterrate sulla Terra. L’analisi ha stabilito che quelle rocce, se in costante contatto con l’acqua, avrebbero prodotto l’energia chimica necessaria per supportare comunità microbiche simili a quelle che sopravvivono nelle profondità della Terra non illuminate. Poiché questi meteoriti possono essere rappresentativi di vaste aree della crosta marziana, i risultati suggeriscono che gran parte del sottosuolo di Marte potrebbe essere abitabile.
Capire se Marte una volta fosse in grado di sostenere la vita è una delle principali forze trainanti per la ricerca su Marte e obiettivo primario di ExoMars con il suo trapano analizzatore di concezione italiana. Per decifrare l’antico clima e l’abitabilità del pianeta, i ricercatori guardano alla documentazione sulle rocce, una registrazione fisica di antichi processi superficiali che riflettono l’ambiente e il clima prevalente al momento in cui le rocce sono state depositate.
Ma Marte è pieno di sorprese: un nuovo articolo pubblicato su JGR: Planets, i ricercatori del JPL della Nasa hanno utilizzato il rover Curiosity per aggiungere un altro pezzo al puzzle dell’antico passato di Marte, indagando su un’unità di rocce all’interno del cratere Gale.
Hanno trovato prove di un antico campo di dune conservato come uno strato di rocce nel cratere Gale, che sovrasta gli strati rocciosi del grande lago. I resti rocciosi del campo di dune sono conosciuti oggi come la formazione Stimson.
I risultati ottenuti saranno utili agli scienziati per comprendere i processi superficiali e atmosferici, come la direzione in cui il vento ha soffiato la sabbia per formare le dune, e potenzialmente come il clima di Marte si sia evoluto da un ambiente che potenzialmente ospitava vita microbica a uno inabitabile.