Un audit Nasa – a circa un anno dall’inizio della pandemia Covid-19 – certifica che, sommando le conseguenze derivanti dalle chiusure delle proprie strutture e dall’interruzione delle catene di approvvigionamento, l’ammontare del costo sui bilanci dell’ente è pari a circa 3 miliardi di dollari.

Il rapporto analizza in dettaglio i budget di alcuni importanti programmi scientifici ed esplorativi, tra cui il rover Perseverance della missione Mars 2020, il programma Space Launch System (Sls), la sonda Orion, la Stazione Spaziale Internazionale (Iss), il telescopio Webb e molti altri.

Il progetto con il maggiore aumento delle spese è il Nancy Grace Roman Space Telescope, precedentemente noto come Wide-Field Infrared Survey Telescope (Wifirst). Nell anno fiscale 2020 ha riportato costi per 3 milioni di dollari a causa della pandemia, ma si stima una quota di quasi 400 milioni di dollari per impatti aggiuntivi negli anni futuri. La missione ha un costo del ciclo di vita di 3,9 miliardi di dollari.

Il sistema di lancio spaziale SLS ha registrato il secondo e più significativo aumento dei costi in termini di dollari complessivi, pari a 363 milioni di cui 8 ricadono nell’anno fiscale 2020 e  355 faranno sentire il loro peso negli anni fiscali dal 2021 al 2023.

La conseguenza è un ritardo di tre mesi nella prima missione SLS, Artemis 1, che implica una riformulazione delle attività di produzione. Stessa sorte per la sonda Orion, che ha registrato una lievitazione dei costi fino a 146 milioni di dollari, inclusi 5 milioni nell’anno fiscale 2020 e 66 nell’anno fiscale 2021. Poiché la sonda Orion per la missione Artemis 1 era quasi completa al momento della pandemia, gli effetti maggiori si sono avuti sulla navicelle dello stesso tipo per le missioni Artemis 2 e 3, entrambe ancora in produzione.

In questo caso l’aumento dei costi ha impatti anche sull’Europa, investendo la tabella di marcia relativa alla produzione del modulo di servizio europeo per l’Artemis 2.

Un aumento fino a 100 milioni di dollari, a causa del ritardo nel suo lancio da marzo a ottobre di quest’anno, lo registra il telescopio spaziale Webb. Utilizzando le riserve di bilancio esistenti, il danno verrà contenuto entro il limite di 8,8 miliardi di dollari per la missione.

Non sfuggono all’incombente aumento di costi nemmeno i programmi Europa Clipper, Pace-Plankton Aerosol, Cloud and ocean Ecosystem e molti altri  grandi progetti e programmi, con effetti di gran lunga inferiori a quelli precedentemente elencati.

In particolare, il programma Commercial Crew ha registrato un aumento dei costi di 2,2 milioni di dollari nel 2020, che lievitano a 2,3 milioni per gli anni futuri. Tra le cause, anche i costi per alloggi che hanno dovuto prevedere le precauzioni per le distanze sociali e altre misure per il contenimento della pandemia, per astronauti e altro personale prima dei lanci di Demo-2 e Crew-1, rispettivamente a maggio e novembre 2020.

Come la NASA coprirà questi costi non è certo e i soli aiuti ricevuti, pari a 60 milioni di dollari, causa Covid-19, non basteranno a rimpinguare le casse della Nasa.

Secondo il rapporto, Nasa dovrà tener conto del prolungarsi delle continue incertezze, come conseguenze della pandemia, e valutare ulteriori impatti derivanti dall’incremento dei costi sui suoi principali programmi e progetti.

Nell’immagine in evidenza, il programma Nancy Grace Roman Space Telescope (Crediti: Nasa).