Gioco di squadra tra satelliti per tenere d’occhio un fenomeno connesso al cambiamento climatico, le cui conseguenze possono essere dannose per la fauna e la salute dell’uomo: l’esplosione delle fioriture algali, che può interessare sia le acque marine costiere, sia quelle interne, come i laghi.

Landsat 8 della Nasa/Usgs e Sentinel-3 di Copernicus (il programma europeo di Osservazione della Terra) hanno, infatti, unito le loro forze per un progetto di monitoraggio dei laghi dello Utah (Stati Uniti). Dal loro punto di vista privilegiato, i satelliti possono fare la differenza nel controllo e dai loro dati possono derivare servizi utili alle autorità preposte alla gestione dei bacini, per prevenire questi rapidi accrescimenti nella popolazione di alghe.

Le fioriture sono fenomeni naturali, che però possono assumere dimensioni preoccupanti in presenza di determinate condizioni, come l’aumento della temperatura dell’acqua, dovuto al cambiamento climatico, e l’accumulo di sostanze inquinanti, soprattutto di origine agricola, che fungono da nutrienti per questi vegetali.

Gli strumenti di Landsat 8 e Sentinel-3 possono notare quando un lago cambia colore a causa della crescita progressiva delle alghe: in questo modo permettono agli scienziati di individuare per tempo le acque nocive e, successivamente, alle autorità di bacino di agire con interventi appropriati. La sinergia tra i due satelliti consente di utilizzare al meglio le loro caratteristiche individuali, integrandole: infatti, Landsat 8 ha una risoluzione spaziale molto ampia, con cui può osservare sia gli specchi d’acqua più piccoli sia aree specifiche in grandi laghi, mentre Sentinel-3 è in grado di raccogliere con maggiore frequenza i dati su ogni lago e di misurare alcune lunghezze d’onda, indicative della presenza del fitoplancton.

Il controllo delle fioriture algali – e la predisposizione di interventi mirati in tempo utile – non solo proteggono gli ecosistemi da una minaccia subdola, ma consentono anche un grande risparmio di risorse. Ne è un chiaro esempio quanto avvenuto nel 2017 per il Lago Utah (studio riportato da GeoHealth): il monitoraggio via satellite ha permesso un intervento solerte e ha fatto risparmiare allo stato circa 370mila dollari di spese sanitarie e gestionali.

Gli studiosi, in base a questa esperienza, hanno sviluppato un algoritmo per raccogliere i dati di Landsat 8, analizzarli e creare un’applicazione in grado di segnalare alle autorità dove si potrebbe verificare un aumento di clorofilla, indicativo della crescita smisurata delle alghe.

In alto: il Lago Utah (Crediti: Goddard Space Flight Center della Nasa)