Perseverance sempre più vicino a Marte. Il rover della missione Nasa Mars 2020 atterrerà nel cratere Jezero il 18 febbraio e – nelle ultime frenetiche ore che precedono il landing – il team della Nasa sta lavorando alla complessa coreografia necessaria all’atterraggio. La parte più rischiosa della sequenza, nota come i ‘sette minuti di terrore’, prevede una serie di fasi dal distacco all’atterraggio che verranno svolte in completa autonomia in modo automatico dalla missione.
Nel dettaglio, le fasi riguardano: la separazione del rover dalla sonda madre, l’entrata in atmosfera a una velocità di circa 19.500 km / h, il picco di riscaldamento – ovvero l’attrito dell’atmosfera che riscalderà il fondo del veicolo fino a 1300 gradi – il dislocamento del paracadute, la separazione dello scudo termico che si staccherà 20 secondi dopo il paracadute, la separazione del guscio posteriore e infine l’atteso touchdown, previsto alle 21.55 italiane. La Nasa ha confermato che molti fattori potrebbero influenzare la tempistica della sequenza e inoltre il controllo missione potrebbe non riuscire a confermare il completamento delle varie fasi, per via della complessità delle comunicazioni nello spazio profondo.
Una volta giunto a destinazione, Perseverance scatterà una foto della sua nuova casa e la trasmetterà a Terra. Nei giorni seguenti gli ingegneri e verificheranno lo stato di salute del rover e caricheranno il nuovo software per prepararsi alla fase scientifica, che comprende la ricerca di vita presente o passata su Marte. Durante lo stesso periodo, il team di Mars Helicopter, velivolo posizionato a bordo del rover, si assicurerà che esso sia pronto per il primo tentativo di volo aerodinamico controllato su un altro pianeta.