È una delle stelle più luminose e riconoscibili nel cielo e nel corso del 2020 ha iniziato a comportarsi in modo insolito. Stiamo parlando di Betelgeuse protagonista di un notevole calo di luminosità che ha indotto gli astronomi a pensare a una sua possibile esplosione in una supernova. Ora un team di scienziati ha scoperto che la stella si trova nella fase iniziale di combustione dell’elio e che l’esplosione non avverrà a breve, non prima di centomila anni. Il team ha analizzato la variazione di luminosità di Betelgeuse utilizzando modelli evolutivi, idrodinamici e sismici che hanno portato alla luce ulteriori caratteristiche della stella.
I risultati ottenuti mostrano che Betelgeuse si trova a soli 530 anni luce da noi, ovvero il 25 percento più vicino di quanto ipotizzato in precedenza. Le variazioni di luminosità sarebbero state provocate dalle pulsazioni stellari che fanno sì che la stella si illumini e sbiadisca in due periodi, di 185 e 400 giorni. Il calo di luminosità osservato nel 2020 invece è dovuto a una nube di polveri che ha oscurato l’astro. La sua dimensione effettiva rimane ancora un mistero: secondo studi precedenti Betelgeuse potrebbe essere più grande dell’orbita di Giove.
Tuttavia, il nuovo paper ha reso noto che la stella ha un raggio inferiore pari a 750 volte quello del Sole. Una volta ottenute con più precisione le sue dimensioni fisiche, sarà possibile determinarne la distanza dalla Terra. L’esplosione di Betelgeuse è ancora molto lontana nel tempo e non avrà impatti significativi sul nostro pianeta. Non resta che approfittare dell’occasione unica che abbiamo di osservare una potenziale supernova così vicina a noi, per scoprire di più sui suoi complessi meccanismi di evoluzione.