C’è un po’ di Vesta su Bennu. E’ quanto emerge dalle osservazioni della sonda spaziale Nasa Osiris-Rex. Per la prima volta infatti è stata osservata la contaminazione di un piccolo asteroide carbonaceo come Bennu, da parte di materiale proveniente da un altro asteroide, che confermerebbe l’ipotesi di origine violenta di Bennu, che si pensa si sia formato dai frammenti di una massiccia collisione.
Gli strumenti a bordo della sonda hanno rilevato sulla superficie dell’oggetto alcune rocce con una composizione molto diversa: sono più luminose rispetto alle altre rocce presenti sulla superficie e sembrano corrispondere al materiale presente su Vesta.
Secondo il team internazionale di ricerca a capo della scoperta, di cui fa parte anche un ricercatore dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf),  Bennu avrebbe ‘ereditato’ questo materiale dal suo asteroide genitore, che sarebbe stato colpito da diversi corpi, tra cui Vesta, prima di disintegrarsi. Così, parte dei detriti si è poi accumulata su Bennu, inclusi i minerali pirosseni, caratteristici di Vesta.
Questi minerali si formano quando il materiale roccioso si scioglie a causa di temperature elevate, ma la maggior parte della superficie di Bennu è composta da rocce contenenti minerali portatori di acqua, per questo motivo gli esperti pensano si tratti di contaminazione.
Il nuovo risultato aiuta a definire il complesso viaggio che Bennu e altri asteroidi hanno tracciato attraverso il Sistema Solare. Per saperne di più sarà decisiva l’analisi dei campioni della superficie, che verranno prelevati da Osiris Rex nel primo tentativo di raccolta il prossimo 20 ottobre.