Costituisce un unicum nel suo genere e le sue caratteristiche ‘inedite’ hanno suscitato grande interesse nella comunità scientifica: si tratta di un esopianeta che non rientra in nessuna delle ‘famiglie’ già esistenti (come, ad esempio, le super-Terre e i Gioviani caldi) e che è al centro di uno studio appena pubblicato su Nature Astronomy (articolo: “An ultrahot Neptune in the Neptune desert”). L’indagine è stata condotta da un ampio team di ricercatori, di cui fanno parte anche alcuni astrofisici italiani dell’Osservatorio di Campo Catino (Frosinone); a coordinare il tutto, il Dipartimento di Astronomia dell’Università del Cile.

Per questo inconsueto corpo celeste gli studiosi hanno dovuto ideare una nuova categoria esoplanetaria, definendolo un ‘Nettuniano ultra-caldo’ (Ultrahot Neptune). Il pianeta orbita intorno a Ltt 9779, una stella simile a Sole situata a circa 260 anni luce dalla Terra, ed è stato battezzato con la sigla alfanumerica Ltt 9779 b; è stato individuato nel cosiddetto ‘deserto nettuniano’, vale a dire un’area dello spazio in cui non si dovrebbero trovare mondi con dimensioni simili a quelli di Nettuno.

L’astro ospite è stato analizzato con gli strumenti di Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), il cacciatore di esopianeti ‘targato’ Nasa in attività dall’aprile 2018, e ulteriori osservazioni, condotte con telescopi di terra, hanno confermato la presenza dell’esopianeta. Ltt 9779 b ha una massa pari a 29 volte quella della Terra, un diametro che è oltre 4 volte quello del nostro pianeta e orbita ben 60 volte più vicino alla sua stella rispetto a quanto faccia la Terra con il Sole. Inoltre, questo mondo insolito compie il suo tragitto intorno al suo astro in sole 19 ore, un dato che lo farebbe rientrare nei cosiddetti pianeti dal periodo ultracorto (Ultra-short-period planets), sebbene abbia caratteristiche differenti.

Ltt 9779 b ha temperature poco invitanti che raggiungono anche 1700°C e lo rendono molto più rovente dei pianeti Nettuniani caldi, il cui livello di calore si attesta sui 1225°C. Tale proprietà ha indotto gli studiosi a puntare lo sguardo sulla sua atmosfera, dove potrebbero avvenire alcuni processi, la cui analisi sarebbe utile per tratteggiare un identikit più accurato di Ltt 9779 b: infatti, le temperature così elevate potrebbero spezzare le molecole nei loro elementi base e ionizzare i metalli. Il pianeta, inoltre, ha una densità media simile a quella di Nettuno e potrebbe essere costituito da un nucleo solido, avvolto da un’atmosfera di idrogeno ed elio.

Gli autori del saggio hanno riscontrato che l’atmosfera di Ltt 9779 b appare spessa ed equivale a oltre 2 volte la massa della Terra; questa peculiarità potrebbe essere spiegata indagando il passato del pianeta, che potrebbe essere stato un gigante gassoso come i Gioviani caldi. Sotto questa forma, Ltt 9779 b potrebbe aver subito l’azione della forza di gravità della sua stella; a farne le spese sarebbe stata soprattutto l’atmosfera. I tratti unici di Ltt 9779 b rendono questo mondo rovente un terreno di studio meritevole di ulteriori indagini, soprattutto per individuare gli elementi chimici dell’atmosfera.