Una ‘giocherellona’ che si starebbe divertendo a depistare gli astronomi, eclissandosi tra polveri e gas: si tratterebbe di una stella di neutroni, le cui possibili tracce – all’interno dei resti della supernova Sn 1987A – sono state individuate dal radiotelescopio Alma dell’Eso. L’elusivo oggetto celeste è il protagonista di un nuovo studio di The Astrophysical Journal, coordinato dall’Istituto di Astronomia dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (articolo: “Ns 1987A in Sn 1987A”) e basato su modelli teoretici, oltre ai dati di Alma.

Dal momento in cui l’esplosione della supernova è stata visibile dalla Terra (23 febbraio 1987), gli scienziati sono subito andati alla ricerca di un’eventuale stella di neutroni che avrebbe dovuto formarsi nel ‘cuore’ dell’astro collassato; a metterli sull’avviso era stata l’individuazione di neutrini sul nostro pianeta, proprio il giorno del ‘botto’. All’epoca non fu possibile trovare nessun indizio in merito alla stella, tanto che gli esperti cominciarono a ipotizzare che al suo posto poteva essersi formato un buco nero. Il rebus ha tenuto in sospeso la comunità scientifica per oltre 30 anni, ma, finalmente, la sensibilità degli strumenti di Alma ha colto qualche segnale rivelatore.

Le immagini, ad una risoluzione particolarmente elevata, hanno evidenziato un grumo caldo (hot blob) nel ‘cuore’ polveroso di Sn 1987A: l’oggetto è più luminoso rispetto all’ambiente circostante ed è risultato coerente sia con la posizione teorizzata per la stella di neutroni, sia con la sua temperatura. Gli studiosi sono rimasti sorpresi nell’individuare questa entità che ha riscaldato le polveri, facendole scintillare, e hanno formulato l’ipotesi che si possa trattare appunto della sfuggente stella.

Se la sua presenza venisse confermata, si tratterebbe della più giovane stella di neutroni conosciuta sino ad ora; la sua ‘verde’ età sarebbe inoltre connessa all’intenso scintillio. Una riprova, secondo gli studiosi, non potrà avvenire nell’immediato: bisognerà attendere alcuni decenni, quando il gas e le polveri dei resti della supernova saranno diventati più limpidi.

In alto: la supernova Sn 1987A in un’immagine di Hubble (Crediti: Nasa, Esa, R. Kirshner-Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics and Gordon and Betty Moore Foundation), M. Mutchler e R. Avila-StScI).