L’acqua è un costituente fondamentale della Terra e copre oltre due terzi della sua superficie. Ma come è arrivata sul nostro pianeta? 

Ricerche precedenti suggeriscono che l’acqua sia stata rilasciata da comete ghiacciate o meteoriti provenienti dall’esterno della cosiddetta snow line – la fascia più esterna dei sistemi planetari oltre la quale il ghiaccio può condensarsi a causa delle basse temperature. Studi più recenti hanno smentito la teoria dell’origine cometaria senza però fornire un’alternativa valida che riesca a spiegare la comparsa di acqua sul nostro pianeta.

Secondo un nuovo studio, condotto da un team della Hokkaido University, la materia organica interstellare avrebbe rappresentato la principale fonte di acqua sulla Terra.

Analizzando una materia analoga a quella organica delle nubi molecolari interstellari, il team di ricerca ha mostrato che se riscaldata ad alte temperature, la materia organica interstellare potrebbe produrre acqua in abbondanza. I risultati di questo esperimento suggeriscono che l’acqua potrebbe essere stata prodotta all’interno della snow line senza alcun contributo di comete e meteoriti provenienti dall’esterno.

Riscaldando l’analogo della sostanza organica fino ad una temperatura di 400 gradi Celsius i ricercatori hanno osservato che il campione è rimasto uniforme fino a 100 gradi; una volta raggiunti i 350 gradi hanno iniziato a formarsi le prime goccioline d’acqua,  che sono aumentate via via che la temperatura saliva.  Raggiunti i 400 gradi oltre alle gocce d’acqua è stato prodotto anche olio nero.

I ricercatori hanno poi condotto esperimenti simili con quantità maggiori di materia organica scoprendo che il componente principale del prodotto acquoso formatosi a seguito del riscaldamento è acqua pura.

«I risultati del nostro studio mostrano che la materia organica interstellare all’interno della snow line è una potenziale fonte di acqua sulla Terra. Inoltre, la formazione di olio amniotico che abbiamo osservato suggerisce fonti di petrolio più estese nel passato della Terra di quanto si pensasse finora », afferma Akira Kouchi, autrice principale dello studio. «Le future analisi della materia organica nei campioni dell’asteroide Ryugu che la missione giapponese Hayabusa 2 porterà a Terra entro la fine dell’anno dovrebbero fare luce sulla nostra comprensione dell’origine dell’acqua terrestre ».

Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.