È stato definito ‘incredibilmente raro’ l’esopianeta roccioso di tipo Super-Terra scoperto al centro della nostra galassia.
Si tratta di uno dei pochi pianeti osservati con dimensioni ed orbite paragonabili a quelle terrestri.
Individuato attraverso il microlensing gravitazionale – un effetto che avviene quando degli oggetti molto grandi deformano lo spazio circostante – grazie alle osservazioni congiunte di un telescopio in Cile e la rete coreana Microlens Telescope (KMTNet), l’esomondo è stato poi analizzato per ricostruire le sue caratteristiche.
L’oggetto, ancora senza nome, orbita ogni 617 giorni attorno ad una stella nana di dimensioni pari a un decimo di quelle del Sole, a circa 27.723 anni luce dalla Terra e la sua massa è quasi quattro volte quella terrestre. La sua orbita è posizionata in modo molto simile a quella della Terra e di Venere.
«La gravità combinata del pianeta e della sua stella ospite ha fatto sì che la luce proveniente da una stella di fondo più lontana venisse ingrandita in un modo particolare. Abbiamo usato telescopi distribuiti in tutto il mondo per misurare l’effetto di piegamento della luce», spiega Herrera Martin, autrice principale dello studio. «L’effetto microlensing è raro, con solo una stella su un milione nella galassia che viene interessata in un dato momento. Inoltre, questo tipo di osservazione non si ripete, e le probabilità di catturare un pianeta nello stesso tempo sono estremamente basse».
Per avere un’idea della rarità del rilevamento, spiega la scienziata, il tempo impiegato per osservare l’ingrandimento dovuto alla stella ospite è stato di circa cinque giorni, mentre il pianeta è stato rilevato solo durante una piccola distorsione di cinque ore. Dopo aver confermato che tale distorsione è stata effettivamente causata da un altro ‘corpo’ diverso dalla stella, e non un errore strumentale, il team ha analizzato l’esomondo.
Gli scienziati a capo della scoperta hanno denominato l’evento di microlensing che ha portato alla sua scoperta come OGLE-2018-BLG-0677.
La caccia ai pianeti rocciosi è fondamentale non solo per la ricerca di forme di vita aliene ma anche perché il loro studio offre un tassello importante utile a ricostruire l’evoluzione della Terra.
Lo studio è stato pubblicato The Astronomical Journal.