A circa 1500 anni luce dalla Terra, è stata scovata per la prima volta una stella che pulsa da un solo lato della sua superficie.
Denominata HD74423, la stella ha una massa di circa 1,7 volte quella solare. Gli scienziati ritengono che si tratti di un corpo celeste peculiare dal punto di vista chimico poiché povera di metalli, il che la rende un raro tipo di stella calda.
La curiosa ‘aritmia’ sembra essere dovuta alla presenza ravvicinata di una nana rossa del sistema binario di cui fa parte la stella. La compagna, con la sua influenza gravitazionale, sembra provocare una distorsione delle oscillazioni della stella più grande.
Le stelle sono un po’ simili a noi: nascono, vivono e muoiono seguendo il loro ciclo vitale. Possiedono persino un ‘battito cardiaco’, una pulsazione di luminosità che deriva da espansioni e contrazioni degli strati superficiali delle stelle stesse, e si verifica sia in quelle giovani che in quelle più antiche. Non era mai stata osservata, però, una stella le cui oscillazioni fossero visibili unicamente su un lato.
«L’esistenza teorica di stelle simili a questa è nota fin dagli anni ’80», spiega Don Kurtz, autore dello studio. «Ho cercato una stella simile per quasi quarant’anni e finalmente l’ho trovata».
Attraverso i dati del telescopio spaziale Tess è stato possibile osservare le variazioni di luminosità e le pulsazioni stellari, scoprendo che la forza di tali pulsazioni dipende dall’angolo di osservazione e dal corrispondente orientamento della stella nel sistema binario: ciò significa che man mano che le stelle binarie orbitano l’una attorno all’altra, è possibile osservare parti differenti della stella pulsante. A volte è visibile il lato rivolto verso la compagna, altre quello opposto.
«I dati del satellite Tess ci hanno permesso di osservare le variazioni di luminosità dovute alla distorsione gravitazionale della stella, così come le pulsazioni», commenta Kurtz.
Grazie a queste osservazioni è stato possibile rilevare che le pulsazioni avvengono solo su un lato della stella con piccole fluttuazioni di luminosità. Anche se quella osservata è la prima del suo genere, gli scienziati non escludono la presenza di altri corpi celesti simili nella Via Lattea.
Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy