Si inseguono ma non si avvicinano mai così tanto tra loro. Una danza cosmica senza fine sembra caratterizzare le orbite delle lune più interne di Nettuno: Naiade e Talassa. La prima ruota attorno al gigante ghiacciato ogni sette ore, mentre la seconda, più esterna, impiega sette ore e mezza. L’orbita compiuta da Naiade varia costantemente e segue un percorso quasi a zig zag, prima in basso e poi in alto. Questo schema, analizzato grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Hubble, si ripete ogni volta che Naiade riesce a guadagnare quattro giri su Talassa. Sebbene questa danza possa apparire strana, mantiene stabili le orbite.

Delle quattordici lune confermate di Nettuno, Naiad e Thalassa sono le più piccole e orbitano tra gli anelli Galle e Le Verrier. In proporzione al gigante ghiacciato appaiono grandi come due tic tac, arrivando solo a 100 chilometri di lunghezza. Esse fanno parte dei sette satelliti naturali più interni del pianeta, ma le loro orbite sono comunque distaccate rispetto a quelle degli altri.

Gli scienziati hanno modo di pensare che questa curiosa caratteristica dipenda dalla luna gigante di Nettuno, Tritone. Quest’ultima è una luna irregolare, con un’orbita retrograda rispetto alla rotazione del pianeta e inclinata rispetto all’equatore dello stesso, il che indica probabilmente che non si è formata con Nettuno ma che sia stata catturata dalla sua gravità. Gli esperti pensa che il sistema satellitare originario di Nettuno sia stato stato distrutto durante il processo di ‘cattura’: l’orbita fortemente eccentrica di Tritone avrebbe fatto collidere i satelliti interni riducendoli ad un disco di materie.

Quando l’orbita della luna gigante è diventata quasi circolare, ha permesso ad altri corpi di originarsi ‘dalle macerie’. Sembra proprio che le due ‘ballerine cosmiche’ si siano formate dunque dai detriti rimanenti, il che spiegherebbe la loro danza solitaria rispetto alle compagne.