Una straordinaria foto di gruppo che inquadra, nel fasto della loro luminosità, la Via Lattea, le Nubi di Magellano, la Nebulosa di Orione e una vasta messe di stelle: è questa l’opera realizzata da Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), il ‘cacciatore’ di esopianeti della Nasa, con gli scatti di un anno di operazioni scientifiche (completato lo scorso 18 luglio).

L’immagine finale è un collage ottenuto da 208 fotografie che hanno immortalato vari settori dell’emisfero celeste meridionale e che mostrano il livello di eccellenza della strumentazione di Tess. Il satellite, il cui compito è individuare pianeti extrasolari con il metodo del transito, ha scoperto in questa porzione di cielo ben 29 esopianeti e oltre mille candidati a tale status, ora sotto la lente degli studiosi per un’eventuale conferma.

Nella foto, la Via Lattea appare sulla sinistra come una fascia luminosa, mentre le due macchie scintillanti al centro sono le due Nubi di Magellano e, in alto, il punto brillante è la Nebulosa di Orione. Le linee scure che solcano l’immagine sono dovute agli spazi tra i rilevatori nel sistema di fotocamere di Tess; a questo link si possono visionare vari formati della foto, mentre una descrizione di dettaglio degli oggetti celesti fotografati è disponibile nel seguente video dalla Nasa per l’occasione:

Per quanto riguarda il metodo di lavoro impiegato, Tess ha diviso la volta celeste meridionale in 13 settori e ha fotografato in dettaglio ognuno di essi per circa un mese, utilizzando quattro fotocamere dotate di un totale di 16 dispositivi ad accoppiamento di carica (Ccd, Charge-Coupled Device). Le fotocamere hanno inquadrato ciascun settore del cielo ogni 30 minuti e nel primo anno di queste operazioni ognuno dei Ccd ha raccolto oltre 15mila immagini, che fanno parte di un patrimonio di dati dalle dimensioni superiori a 20 terabyte.

Tess, che è stato lanciato il 18 aprile 2018 a bordo del vettore Falcon 9 di SpaceX, non si è limitato a stanare altri mondi: il suo sguardo elettronico, infatti, ha inquadrato la cometa C/2018 N1, ha seguito l’evoluzione di numerose supernove e ha colto anche il bagliore di una stella ‘sbranata’ da un buco nero. Il satellite, dopo aver passato al setaccio l’emisfero celeste meridionale, punterà i suoi strumenti – per un anno – su quello settentrionale.