Record di presenze per il National Geographic Festival delle Scienze di Roma che si è concluso ieri all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Sono 65 mila i visitatori degli oltre 500 appuntamenti sul tema dell’#Invenzione, distribuiti tra Auditorium e i luoghi off del festival, nella settimana appena trascorsa. 29 mila gli studenti, che hanno potuto assistere ad incontri, laboratori e a mostre, come Inside Invention, exhibit sull’invenzione e Scienza tra le nuvole, tavole a fumetti per avventure d’autore. Venerdì 12, il palco della Sala Petrassi ha accolto Tiera Guinn, giovane ingegnere Nasa impegnata nella costruzione dello Space Launch System e Franco Ongaro, direttore del centro Esa-Estec in Olanda che hanno parlato dei prossimi passi che Europa e Stati Uniti compiranno nell’esplorazione dello spazio, con particolare attenzione verso la Luna e Marte.
Molti gli eventi nel fine settimana che hanno coinvolto l’Agenzia Spaziale Italiana, anche quest’anno tra i partner del festival. Sabato 13 una tripletta di incontri di grande attualità: da Pianeti a confronto a Italia marziana, il presente e il futuro dell’esplorazione del Pianeta rosso con le ultime scoperte e le future sfide della scienza e dell’industria italiana per Marte.
Di Avatar robotici e Cyber compagni si è parlato in Robotica per lo Spazio, per scoprire tutto sui robot Centauro e Walk Man e sui rover su Marte. L’Asi ha chiuso il festival ieri con Prospettive spaziali, un incontro moderato da Marta Meli con la partecipazione degli enti di ricerca che ha offerto una dettagliata panoramica sugli occhi tecnologici che orbitano intorno al nostro pianeta e le loro potenzialità, dallo studio della evoluzione della superficie terrestre, alle particelle di origine cosmica e alle onde gravitazionali, passando per l’immagine del secolo che ritrae un buco nero, perché lo Spazio è il luogo da cui partire per garantire un futuro migliore sulla Terra.