Si presenta come un globo luminoso, la cui brillantezza sfuma lievemente sullo sfondo nero dello spazio: l’oggetto celeste dal look ‘nebbioso’, immortalato da Hubble, è Messier 49, una galassia ellittica scoperta dall’astronomo francese Charles Messier nel 1771. Caratteristica principale di questa famiglia di galassie è l’assenza di una struttura ben definita, a differenza di quanto avviene per le ‘colleghe’ a spirale, che sfoggiano un aspetto decisamente più glamour. Messier 49, che misura in ampiezza circa 157mila anni luce, si trova ad una distanza di 56 milioni di anni luce dalla Terra, è stata la prima galassia del Cluster della Vergine ad essere stata scoperta ed è la più luminosa tra quelle che sono situate ad una distanza analoga.
Le galassie ellittiche, rispetto a quelle a spirale, ospitano una vasta popolazione di stelle antiche e sono prive di giovani astri blu. Questa regola vale anche per Messier 49, il cui colore giallo intenso è chiaro sintomo della vetustà delle sue stelle, che sono in larga parte più antiche e rosse del nostro Sole. Gli astronomi, inoltre, hanno riscontrato che la galassia ha vissuto l’ultimo evento eclatante di formazione stellare in un periodo molto remoto, addirittura oltre un miliardo di anni prima della nascita del Sole.
Le peculiarità di Messier 49 non finiscono qui: la galassia, infatti, è la ‘residenza’ di circa 6mila cluster stellari, un numero che fa impallidire anche la Via Lattea, in cui queste entità sono solo 150. Al centro della galassia, infine, è presente un buco nero supermassiccio, la cui massa è pari ad oltre 500 milioni di volte quella del Sole; il buco nero è stato individuato grazie alle emissioni di raggi X, che però non sono visibili nell’immagine di Hubble, realizzata in base ad osservazioni ottiche e nell’infrarosso. Messier 49 fa parte di una specifica galleria fotografica, che lo storico telescopio Nasa-Esa ha dedicato agli oggetti celesti più affascinanti scoperti da Charles Messier.