Il fiorente settore dei microsatelliti influenzerà anche quello dei lanciatori che dovranno adattarsi alle nuove necessità del mercato. Per questo motivo l’Esa ha deciso di dare il via, già dal 2003, a un programma, il Future Launchers Preparatory Programme (Flpp) dedicato appositamente studio di fattibilità sui microlanciatori. Un microlanciatore è un vettore estremamente versatile, in grado di portare un piccolo satellite – tipicamente usato per l’osservazione della Terra, per le dimostrazioni tecnologiche, la didattica e le telecomunicazioni – in orbita bassa partendo da terra o da una piattaforma aerea. L’Flpp ha selezionato cinque proposte provenienti da altrettante aziende del settore spaziale: ArianeGroup, Mt-Aerospace, Avio, Deimos-Orbex e Pld Space.  Le cinque aziende hanno presentato i loro progetti in occasione di un workshop, organizzato dall’Esa a Parigi.

L’Esa utilizzerà i risultati preliminari degli studi per selezionare le tecnologie necessarie allo sviluppo dei lanciatori. Nel dettaglio, Pld Space ha presentato un progetto basato sul suo launcher Miura, Deimos- Orbex  si sono ispirati al sistema di lancio Orbex Prime, mentre Avio ha proposto un microlanciatore basato sulla tecnologia già utilizzata per Vega e Vega-C. Mt Aerospace si è invece concentrata sulle diverse piattaforme di lancio che potrebbero ospitare questo tipo di servizi e infine Ariane Group,  ha presentato Q @ Ts – un sistema “Quick @ Access to Space” che comprende un progetto di microlanciatore  basato sulla tecnologia a propulsione ibrida dell’azienda Nammo.

Le iniziative promosse dall’agenzia spaziale europea non si fermano qui. A novembre prossimo in occasione di Space19 + – l’incontro che farà da apripista alla ministeriale di dicembre –   L’Esa proporrà un programma volto a sostenere le proposte più interessanti per il trasporto spaziale, con focus sui servizi di lancio che utilizzeranno proprio i microlanciatori.