Misurare la massa della nostra dimora galattica non è così semplice: non possiamo metterla su una bilancia cosmica, né siamo in grado di averne una visione completa, dal momento che il nostro pianeta insieme a tutto il Sistema solare fa parte della Via lattea. Gli astronomi sono però riusciti ad aggirare l’ostacolo grazie a un duo d’eccezione: il telescopio spaziale della Nasa Hubble e il satellite dell’Esa Gaia.

Combinando i dati delle due missioni, è stato possibile arrivare a stimare, con precisione sorprendente, la massa della nostra galassia: 1.5 trilioni di masse solari, dove una massa solare è appunto la massa del nostro Sole.

Stime precedenti avevano attribuito alla Via Lattea una massa che oscillava tra 500 miliardi e 3 trilioni di masse solari, un’incertezza legata all’ingrediente più ineffabile della nostra galassia e dell’intero universo, la materia oscura. “Sappiamo dalle simulazioni cosmologiche quale dovrebbe essere la distribuzione della massa nelle galassie – spiega Laura Watkins dell’European Southern Observatory in Germania, leader della ricerca – ma non siamo in grado di rilevare direttamente la materia oscura.”

Per risolvere il problema, gli scienziati si sono basati su un altro parametro di misurazione: la velocità degli ammassi globulari, ovvero i densi ammassi stellari che orbitano intorno al disco a spirale della Via Lattea. I risultati, in pubblicazione su Astrophysical Journal, sono stati ottenuti combinando le misurazioni di Gaia di 34 ammassi globulari a 65.000 anni luce da noi, con i dati di Hubble su 12 ammassi ancora più distanti, a 130.000 anni luce da noi.  Un lavoro di raccolta e analisi dati durato circa 10 anni, che oggi ci permette di conoscere con precisione sempre maggiore la massa della nostra dimora galattica.