👉 Seguici anche sul nostro canale WhatsApp! 🚀
Un team di astronomi ha utilizzato i dati d’archivio del telescopio spaziale James Webb per studiare 111 galassie a disco viste di taglio, risalenti fino a 11 miliardi di anni fa, con l’obiettivo di comprendere l’origine della loro struttura.
I risultati mostrano che le galassie formano inizialmente un disco spesso, seguito successivamente da uno sottile. Il momento in cui avviene questa transizione dipende dalla massa della galassia: quelle più massicce hanno sviluppato il disco sottile circa 8 miliardi di anni fa, mentre quelle più piccole circa 4 miliardi di anni fa.
Il team ha confrontato i dati raccolti con le osservazioni sul moto dei gas provenienti dal telescopio Alma dell’Eso. I risultati confermano lo scenario del disco di gas turbolento: nelle fasi iniziali della vita di una galassia, il gas presente nel disco è molto instabile, provoca la nascita di numerose stelle e e la formazione del disco spesso. Con il passare del tempo, l’evoluzione stellare aiuta a stabilizzare il gas, che da origine a un disco sottile sovrapposto a quello spesso.
Le galassie più massicce, più efficienti nel trasformare il gas in stelle, si stabilizzano più rapidamente, formando il disco sottile prima rispetto a quelle più piccole. Tuttavia, la crescita del disco spesso prosegue anche dopo l’inizio della formazione del disco sottile, seppure a un ritmo più lento.
Secondo lo studio, il periodo di transizione da disco spesso a doppio coincide con l’epoca in cui si sarebbe formato il disco sottile della Via Lattea. Grazie alla sensibilità del telescopio Webb, gli astronomi possono oggi osservare con chiarezza galassie più piccole e deboli in epoche molto remote.
Crediti foto: Nasa, Esa, Csa, T. Tsukui (Australian National University).