È stato uno dei più grandi rompicapi dell’ultimo biennio astronomico, e ha coinvolto scienziati da tutto il mondo per cercare di risolverlo. Protagonista del mistero è Tabby, un’enigmatica stella a 1.500 anni luce da noi, che ha sollevato svariate ipotesi di vita extraterrestre a causa della sua insolita e intermittente luminosità. Uno scenario suggestivo, che trova però oggi una definitiva smentita a seguito di un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal. Nessun alieno attorno a Tabby, dunque: a determinare la strana luminosità della stella sarebbe invece una densa massa di polvere compatta.
Ma facciamo un passo indietro. Alla fine del 2015 una ricercatrice di Yale, Tabetha(soprannominata “Tabby”) Boyajian, individua grazie ai dati del telescopio Kepler nella costellazione del Cigno la stella KIC 8462852, che presenta una caratteristica davvero insolita: una serie di fluttuazioni di luce con un periodo di circa 100 giorni. Questo strano fenomeno, che rende la luce della stella intermittente, induce alcuni scienziati a ipotizzare il passaggio di oggetti di forma irregolare davanti al corpo celeste. Da qui la teoria aliena: responsabili delle momentanee oscurazioni di Tabby – come è stata appunto ribattezzata KIC 8462852 – sarebbero giganti strutture extraterrestri costruite per acchiappare l’energia della stella. Com’è prevedibile, si solleva una massiccia pioggia di critiche, e non mancano le teorie che cercano una spiegazione alternativa al fenomeno: un’esplosione stellare nelle vicinanze, un pianeta nascosto, qualche ammasso di asteroidi o un esercito di comete attorno alla stella. Sono solo alcune delle ipotesi passate in rassegna, nessuna delle quali trova però conferma nei dati osservativi. Per questo ogni tanto l’ipotesi di vita extraterrestre torna alla ribalta, e nessun argomento sembra abbastanza forte da confutarla. Fino ad ora.
Il nuovo studio, coordinato dall’Università dell’Arizona, smentisce definitivamente la presenza aliena attorno a Tabby combinando osservazioni dei telescopi Spitzer e Swift della Nasa e dell’osservatorio belga AstroLab Iris. Gli scienziati hanno utilizzato questo ‘triplo occhio’ per misurare le emissioni di Tabby, scoprendo un minor oscuramento nella luce infrarossa rispetto a quella ultravioletta. Un dato in netto contrasto con la presenza di una fantomatica megastruttura aliena, che avrebbe dovuto bloccare allo stesso modo le diverse lunghezze d’onda. “I nostri risultati – conferma Huan Meng, leader dello studio – escludono in modo piuttosto certo la teoria extraterrestre. Sospettiamo, invece, che ci sia una nube di polvere attorno alla stella, con un periodo orbitale di circa 700 giorni”. Ecco dunque la nuova teoria che potrebbe mettere d’accordo tutti: nessun alieno, ma una massa di polvere compatta davanti a Tabby. Il mistero però non può dirsi del tutto risolto: l’ipotesi delle polveri, ad esempio, non spiega completamente alcune oscillazioni luminose più ravvicinate osservate all’inizio di quest’anno. Serviranno nuovi dati per capire esattamente cosa accade attorno a questo affascinante corpo celeste. Con ogni probabilità, la misteriosa stella di Tabby continuerà dunque a far parlare di sé ancora per un po’.