Una ‘velocista’ dal comportamento ascetico che ogni tanto abbandona il suo rigore per dare ‘spettacolo’: si tratta di Ngc 1559, una piccola galassia a spirale barrata scoperta dall’astronomo scozzese James Dunlop nel 1826. Classificata nei cataloghi astronomici anche come Leda 14814, Eso 84-10 e Iras 04170-6253, la galassia in questione non è tra quelle maggiormente studiate ma presenta comunque motivi di interesse per gli astronomi; in ogni caso, non è sfuggita all’obiettivo di Hubble, che l’ha ritratta con la sua ‘fedele’ fotocamera Wfc3 (Wide Field Camera 3), utilizzando quattro filtri differenti per cogliere le varie lunghezze d’onda (qui in alta risoluzione).
Ngc 1559, che dista circa 32 milioni di anni luce dalla Terra, è situata nel Reticolo, una costellazione minore dell’emisfero meridionale, e, sebbene per un’illusione ottica appaia vicina alla Grande Nube di Magellano, in realtà è una galassia isolata. Le braccia a spirale di Ngc 1559 sono comunque imponenti e presentano un’intensa attività di formazione stellare che si svolge a velocità ‘supersonica’, visto che la galassia sfreccia a circa 1300 chilometri al secondo, allontanandosi dalla Terra. Inoltre, pur contenendo la massa di circa dieci miliardi di soli, Ngc 1559 non è un ‘peso massimo’, tanto che risulta oltre venti volte meno massiccia della Via Lattea. Nonostante la sua posizione solitaria e appartata, dai primi anni ’80 ad oggi la galassia ha più volte dato ‘spettacolo’ con intense esplosioni di supernove che sono state osservate nel 1984, nel 1986, nel 2005 e infine nel 2009. La supernova del 2005, denominata Sn 2005df, è stata osservata dal telescopio Vlt dell’Eso e nell’immagine visibile a questo link è la stella particolarmente brillante al di sopra della galassia stessa.
Il ritratto della defilata Ngc 1559 conferma il livello d’eccellenza raggiunto da Hubblein quasi 28 anni di perlustrazioni nelle pieghe dell’Universo. Ad ereditare lo ‘scettro’ dello storico esploratore sarà il Jwst (James Webb Space Telescope), nuovo e ancor più potente telescopio spaziale, nato da collaborazione internazionale tra Nasa, Esa e Canadian Space Agency. Il Webb spiegherà le sue ali nello spazio nella primavera del prossimo anno e per circa due anni, come in una sorta di apprendistato, affiancherà il veterano Hubble.