Dietro ogni previsione meteo c’è un satellite che la rende possibile. Un satellite grande come uno scuolabus che, orbitando, consente di strutturare modelli previsionali per osservare le condizioni meteorologiche e prevedere situazioni critiche e di emergenza. Se la dimensione dei satelliti che si occupano delle previsioni del tempo è stata sinora considerevole, a costi elevati, il futuro prevede cambiamenti. Entro questo mese un satellite grande come una scatola di scarpe inizierà ad orbitare per segnare il cambiamento.

Il Microwave Radiometer Technology Acceleration, “MiRaTA”CubeSat supportato dalla Nasa, verrà lanciato in orbita con il satellite meteorologico statunitense JPSS-1, in collaborazione con NOAA, agenzia federale di meteorologia. MiRaTA è stato progettato per dimostrare come un piccolo satellite possa trasportare una tecnologia che riduca costi e misure per i satelliti meteorologici del futuro, conservando tutte le potenzialità per rilevare dati meteo affidabili.

I radiometri a microonde sono strumenti sensibili che misurano, nei satelliti metereologici, i segnali in radiofrequenza collegati alle radiazioni termiche emesse da gas atmosferici, come l’ossigeno molecolare e il vapore acqueo, o rilevano particelle come il ghiaccio. Calibrare questi radiometri è indispensabile al fine di poter utilizzare i dati per previsioni accurate e modelli sul clima. “La sfida è miniaturizzare i radiometri a microonde da installare nei CubeSat e trovare uno strumento di calibrazione accurato ma anche compatto”, afferma Kerri Cahoy, principale ricercatore del MiRaTA e professore associato del Massachusetts Institute of Technology. “Nei satelliti più grandi l’obiettivo è uno strumento di calibrazione delle dimensioni di un tostapane, ma nei CubeSat le dimensioni devono essere quelle di un mazzo di carte”. Cahoy e il collega William Blackwell ritengono che i veri risultati del MiRaTA si vedranno sul campo almeno sei mesi dopo il lancio. Se l’esperimento avrà successo, Cahoy confida in una costellazione di CubeSats orbitante intorno alla Terra “che aiuti gli Enti e le popolazioni ad affrontare presto e bene le calamità naturali”.