Una coppia un po’ ingombrante che non ha esitato a farsi largo agendo sull’ambiente limitrofo, ma le cui manovre non sono sfuggite allo sguardo acuto del radiotelescopio Alma dell’Eso: stiamo parlando di HD98800, un sistema costituito da due astri che hanno dato uno ‘spintone’ al proprio disco circumstellare, portandolo ad assumere una posizione che ‘scavalca’ il loro piano orbitale. Il sistema in questione si trova a circa 150 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cratere. Quanto osservato da Alma costituisce la prima conferma dell’esistenza di questo genere di configurazione, definita ‘polare’ e finora solo teorizzata dagli addetti ai lavori. Lo studio sui dati del radiotelescopio cileno è stato condotto da un team internazionale di ricercatori, coordinati dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Warwick, ed è stato appena pubblicato su Nature Astronomy (articolo: “A circumbinary protoplanetary disc in a polar configuration”).
Grazie ad Alma, gli astronomi hanno potuto ottenere immagini ad alta risoluzione di questo disco circumstellare, le cui dimensioni sono simili a quelle della Fascia degli Asteroidi, e hanno notato che l’intero sistema si presenta in maniera inusuale: uno spesso cerchio di gas e polveri il cui bordo interno tocca la parte destra dell’orbita seguita dai due astri, come si può vedere nell’elaborazione artistica in alto (Credits:University of Warwick/Mark Garlick). I dischi di gas e polveri sono comuni intorno a quasi tutte le stelle giovani e, allo stato attuale degli studi, si stima che almeno un terzo tra i dischi che ruotano intorno ad un singolo astro diano origine a dei pianeti. Una parte di questi corpi celesti ‘all’esordio’ si trova disallineata rispetto alla rotazione della stella e quindi gli studiosi si sono chiesti se una condizione simile risulti possibile anche per i circumbinari, ovvero pianeti che orbitano attorno a un sistema stellare doppio. A questo punto, il gruppo di lavoro, che già disponeva dei dati sull’orbita dei due astri, ha utilizzato gli strumenti di Alma per determinare l’orientamento del disco in questo particolare contesto; combinando le informazioni, è emerso che l’anello era coerente con un’orbita polare. Questo significa che mentre le stelle orbitano l’una con l’altra su un piano, il disco sfiora la destra delle loro orbite: in pratica, come se le stelle fossero i cavalli in movimento di una giostra e il disco la ruota di un luna-park con la giostra al centro.
Gli studiosi hanno notato che il disco presenta caratteristiche simili a quelle dei suoi ‘colleghi’ situati intorno a stelle singole e questo fa pensare che i processi di formazione planetaria possano avvenire anche in situazioni così particolari. Ne deriverebbe una popolazione di pianeti circumbinari disallineati, che potrebbero presentare condizioni di illuminazione e variazioni stagionali completamente ‘inedite’. Inoltre, sono state avvistate altre due stelle che orbitano questo disco: quindi, se un pianeta nascesse in tale situazione si ritroverebbe addirittura con quattro soli, un primato che farebbe impallidire Tatooine, il celebre pianeta della saga di Star Wars dotato di due soli. Secondo gli autori dell’articolo, la scoperta è di grande rilievo perché schiude nuovi scenari di ricerca nell’ambito della formazione planetaria, che presenta un panorama molto più variegato di quanto si pensi.