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Producono sostanze inquinanti presenti anche nei gas di scarico dei motori, come l’ossido di azoto, e possono influire sul clima del nostro pianeta: sono i fulmini, protagonisti di un innovativo esperimento basato sui dati del satellite Tempo (Tropospheric Emissions: Monitoring of POllution) della Nasa. Il satellite, cui collabora lo Smithsonian Astrophysical Observatory, è stato lanciato il 7 aprile 2023 con lo scopo di monitorare quotidianamente, ogni ora, i gas atmosferici lungo tutta l’America settentrionale. Il ‘cuore’ della missione è uno spettrometro Uv-visibile in grado di acquisire dati ad alta risoluzione su vari gas atmosferici, tra i quali spiccano l’ozono e l’ossido di azoto.

L’esperimento in questione, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Maryland, si è particolarmente centrato sull’ossido di azoto; i dati presi in considerazione risalgono alla fine dello scorso mese di giugno e riguardano l’evoluzione dei temporali in movimento lungo la costa orientale degli Stati Uniti. Grazie a Tempo, gli scienziati hanno potuto effettuare, in rapida successione, le misurazioni dell’ossido di azoto associato a ogni tempesta; in questo modo, hanno potuto avere un quadro esaustivo dei processi in atto, anche in considerazione della repentina evoluzione di questi fenomeni.

Il gruppo di lavoro, che ha utilizzato anche i dati acquisiti dall’agenzia Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), ha potuto contare il numero di fulmini mentre si verificavano e farsi un’idea più precisa della quantità di ossido di azoto emessa da ognuno di essi durante un temporale e della durata delle emissioni; in questo modo, è stato possibile capire l’influsso di queste turbolenze sulla qualità dell’aria. Infatti, quando un fulmine solca il cielo produce temperature molto elevate che spezzano le molecole di azoto e ossigeno: da questo processo si forma l’ossido di azoto che, al pari di quello dei gas di scarico dei veicoli, contribuisce all’inquinamento da ozono. L’ossido generato dai fulmini, inoltre, viene rilasciato ad altitudini molto elevate dove può influire maggiormente nel catalizzare la produzione dell’ozono e favorire il riscaldamento dell’atmosfera. L’ossido di azoto, talvolta, può essere trasportato anche verso la superficie della Terra, peggiorando appunto la qualità dell’aria; questo fenomeno si acuisce durante l’estate a causa delle temperature elevate e dei tassi più elevati di formazione dell’ozono.

I fulmini hanno, però, una natura ambivalente: non sono solo inquinanti, ma possono anche pulire l’atmosfera del nostro pianeta. Infatti, possono dare il via alla formazione di radicali idrossilici che contribuiscono a questa purificazione, scomponendo alcuni gas come il metano, uno dei principali responsabili dell’effetto serra. Gli scienziati ritengono che l’esperimento con i dati di Tempo possa avere utili ricadute per perfezionare i modelli climatici e ideare strategie mirate a mitigare l’azione degli agenti inquinati, compresi appunto quelli di origine naturale.

In alto: il satellite Tempo (Crediti: Nasa)