Un nuovo studio, appena pubblicato su Nature, getta nuova luce sulle origini dei gruppi di stelle situati nell’alone della Via Lattea

Si trovano in ampie strutture collocate nell’alone della nostra galassia e la loro origine è stata a lungo dibattuta: sono dei gruppi di stelle che un tempo erano ritenuti ‘invasori’ della Via Lattea, mentre un recente studio, condotto da un team internazionale di astronomi coordinato dal Mpia (Max Planck Institute for Astronomy), sostiene che siano stati letteralmente buttati fuori. La ricerca, illustrata nell’articolo “Two chemically similar stellar overdensities on opposite sides of the plane of the Galactic disk”, è stata pubblicata ieri su Nature, delineando un nuovo scenario per i suddetti gruppi di stelle. In precedenza, infatti, si pensava che queste ‘famiglie’ si fossero formate dalle scie di detriti lasciate da piccole galassie che, in passato, avevano invaso la Via Lattea.

Il nuovo studio, invece, presenta una situazione completamente diversa: gli astronomi, utilizzando il telescopio dell’osservatorio Keck alle Hawaii, hanno constatato che i gruppi in questione hanno avuto origine dal disco della Via Lattea, ma ne sono stati espulsi in un periodo successivo. Il fenomeno è stato definito ‘sfratto galattico’(galactic eviction) e, secondo gli autori dell’articolo, è stato causato dal passaggio di una galassia nana massiccia attraverso il disco della Via Lattea. L’evento ha generato delle oscillazioni che hanno spinto le stelle fuori dal disco, al di sopra o al di sotto a seconda della direzione assunta dalla galassia nana. Le oscillazioni, che ricordano le onde musicali emesse da uno strumento, sono definite ‘sismologia galattica’ e sono state ipotizzate qualche decennio fa, trovando un riscontro concreto appunto con lo studio del Mpia.

Gli astronomi si sono concentrati su 14 stelle situate in due differenti strutture nell’alone della Via Lattea, Tri-And (Triangulum-Andromeda) e A13, analizzandone soprattutto lo spettro con lo strumento Hires (High-Resolution Echelle Spectrometer) del telescopio Keck. Paragonando la composizione chimica dei 14 astri in questione con stelle collocate in strutture analoghe, gli studiosi hanno riscontrato che i dati sono pressoché identici e concordi anche con quelli delle stelle del disco esterno della Via Lattea; questo risultato mostra quindi che le stelle dell’alone si formano molto probabilmente dal sottile disco galattico. Gli autori della ricerca, che hanno in programma ulteriori approfondimenti sulle stelle di Tri-And e A13 ritengono che quanto emerso sia di particolare interesse perché evidenzia la complessità delle dinamiche che caratterizzano il disco della Via Lattea.