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L’astronauta dell’Esa ed ex atleta paraolimpico  John McFall si è sottoposto a una serie di test in volo parabolico per studiare il comportamento degli arti protesici in microgravità.
Il parastronauta, che utilizza una protesi in sostituzione della parte inferiore della gamba destra, persa in seguito a un grave incidente, nel febbraio scorso aveva ottenuto l’abilitazione medica per eseguire l’addestramento da astronauta nell’àmbito del programma di ricerca ‘Fly!‘, un’iniziativa dell’Esa che punta a soddisfare le condizioni necessarie per portare gli astronauti con disabilità sulla Stazione Spaziale Internazionale.

I test rientravano nell’esperimento ‘Ampu-T2‘, che il team di Fly! ha concepito per studiare il comportamento delle protesi tecnologiche in condizioni di microgravità. In particolare, si è osservato il  funzionamento della parte elettronica del ginocchio robotico, perché utilizza dei sensori che si basano sulla gravità per far funzionare correttamente la protesi.
Per ricostruire le giuste condizioni, la microgravità è stata simulata mediante una serie di cadute libere controllate, effettuate durante tre voli parabolici. In ogni volo l’aereo è andato in picchiata e poi risalito per per 31 volte, durante la manovra si producevano 22 secondi di assenza di peso simile a quello della Stazione Spaziale internazionale.
Durante il primo volo McFall ha camminato, corso e si è accovacciato usando un tapis roulant, mentre i ricercatori raccoglievano dati sul comportamento dei sensori. Nei due voli successivi si è lavorato soprattutto sulla corsa, provando, provando diverse soluzioni materiali di diversa elasticità

Le finalità è regolare la protesi per far sì che simuli il peso corporeo, evitando al parastronauta di poter usare il tapis roulant senza il rischio di fluttuare via. L’uso di tapis roulant e altre attrezzature per tenere tonificati i muscoli è regolarmente praticato dagli astronauti della Stazione Spaziale per combattere l’osteoporosi e l’atrofia muscolare.
L’esperimento è stato svolto in stretta collaborazione con la Ottobock, azienda leader nel campo delle protesi hi-tech.