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Un evento mai visto prima scuote le profondità remote dell’universo: due galassie, lanciate l’una contro l’altra alla folle velocità di 500 chilometri al secondo, sono coinvolte in una battaglia spettacolare, in cui la prima, armata di un quasar, trafigge la sua vicina con un micidiale fascio di energia. I risultati, pubblicati oggi su Nature, rivelano come il cono di radiazione letale emesso dal quasar comprometta la capacità della galassia colpita di formare nuove stelle, trasformandola profondamente.

Un fenomeno straordinario, osservato nel cuore dell’universo primordiale, grazie a due strumenti d’eccellenza: il Very Large Telescope (Vlt) dell’European Southern Observatory (Eso) e l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (Alma), entrambi situati nel deserto di Atacama, in Cile. L’alta risoluzione di Alma ha consentito agli studiosi di distinguere chiaramente le due galassie in fusione, che in precedenti osservazioni apparivano come un unico oggetto. Con lo strumento X-shooter del Vlt, gli astronomi hanno potuto analizzare la luce del quasar che si trova al centro della galassia ‘killer’, un buco nero supermassiccio che divora materia e sprigiona un’enorme quantità di energia. Questo raggio letale colpisce l’altra galassia come una lancia, penetrando le sue nubi di gas e polvere e lasciando dietro di sé solo le regioni più dense e piccole – troppo piccole per dare vita a nuove stelle. La galassia ferita perde così i suoi ‘vivai stellari’, subendo una trasformazione drammatica.

Rappresentazione artistica di un duello tra galassie

Rappresentazione artistica di un duello tra galassie (Crediti Eso/M. Kornmesser)

Ma non è solo la galassia colpita a cambiare. La collisione porta nuove riserve di gas verso il buco nero al centro del quasar, alimentandolo ulteriormente e permettendogli di continuare il suo attacco devastatore. È un ciclo di distruzione e nutrimento che potrebbe essersi verificato con maggiore frequenza nei primi miliardi di anni dell’universo, quindi per osservare questi fenomeni gli astronomi devono guardare molto indietro nel tempo. La luce di questo ‘duello cosmico’ ha impiegato oltre 11 miliardi di anni per raggiungerci, il che significa che la collisione che stiamo osservando è avvenuta quando l’universo aveva solo il 18% della sua età attuale.

Secondo Pasquier Noterdaeme, co-autore dello studio e ricercatore presso l’Institut d’Astrophysique de Paris e il Laboratorio franco-cileno di Astronomia in Cile, telescopi ancora più potenti – come l’Extremely Large Telescope dell’Eso, attualmente in costruzione – permetteranno di studiare in modo ancora più approfondito questi eventi rari e spettacolari, aiutandoci a comprendere meglio l’evoluzione dei quasar e il loro impatto sulle galassie vicine.

Guarda il video sulla battaglia tra galassie (Crediti Eso):

 

Foto in alto: Immagine Alma del duello cosmico, mostra il contenuto di gas molecolare di due galassie coinvolte in una collisione cosmica. Quella sulla destra ospita un quasar. Crediti: Alma (Eso/Naoj/Nrao) / S. Balashev e P. Noterdaeme et al.