Per la prima volta nella storia, il fenomeno delle aurore è stato osservato dalla superficie di un altro pianeta. A immortalarle è stato Perseverance, il rover della Nasa che dal 2021 esplora il suolo di Marte e che ora aggiunge un nuovo record alla sua missione.
Questa prima rilevazione delle aurore marziane direttamente dal suolo del pianeta rosso è stata confermata anche da Maven, sonda della Nasa in orbita attorno a Marte dal 2014.
Tutto è cominciato il 15 marzo scorso, quando il Sole è stato protagonista di un’intensa eruzione solare accompagnata da un’espulsione di massa coronale. Questi eventi hanno scagliato nello spazio una grande quantità di gas, energia magnetica e particelle cariche. L’attività solare ha generato così aurore spettacolari in diverse parti del sistema solare, comprese la Terra e Marte. Sul nostro pianeta, le aurore si formano grazie al campo magnetico terrestre, che indirizza le particelle solari verso i poli, dove queste interagiscono con i gas dell’atmosfera creando lo spettacolo delle aurore polari.
Marte, però, non possiede un campo magnetico globale come quello terrestre. Questo rende le sue aurore molto diverse. Tra queste, ci sono le cosiddette ‘aurore da eventi di particelle solari’, che si verificano quando particelle ad altissima energia espulse dal Sole colpiscono l’atmosfera del pianeta rosso, facendo letteralmente brillare il cielo notturno.
Finora, Maven aveva osservato queste aurore soltanto nella banda dell’ultravioletto e sempre dall’orbita. Queste non erano mai state immortalate, invece, nella luce visibile, tanto meno dalla superficie marziana. Almeno, fino a oggi.
Il 15 marzo, in vista di una tempesta solare in arrivo, il team della Nasa presso il Goddard Space Flight Center ha diramato un’allerta alle missioni robotiche attive su Marte. Questo ha permesso al team di Perseverance di prepararsi: sono stati così calibrati gli strumenti di bordo, tra cui lo spettrometro SuperCam e la fotocamera Mastcam-Z, per tentare di osservare il fenomeno.
Qualche giorno dopo, lo sforzo ha dato i suoi frutti. Perseverance ha rilevato un’aurora quasi uniforme in tutto il cielo marziano, visibile a una lunghezza d’onda di 557,7 nanometri – tipica delle aurore che si manifestano anche sulla Terra.
L’osservazione di Perseverance è stata poi confermata dallo strumento Sep a bordo della sonda Maven, con ulteriori dati forniti anche dalla missione Mars Express dell’Esa.
Immagine in evidenza: La prima immagine visibile di un’aurora verde su Marte, a sinistra, scattata dal rover della Nasa Perseverance. Un’immagine di confronto, a destra, mostra il cielo notturno senza l’aurora ma con la luna marziana Deimos. Credit: Nasa/Jpl-Caltech/Asu/Msss/Ssi