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Tra poche ore Lucy si avvicinerà alla Terra. La sonda della Nasa si prepara così a ricevere una spinta gravitazionale che la inserirà su una nuova traiettoria diretta verso gli asteroidi troiani di Giove.

Il 13 dicembre, quando in Italia sarà l’alba, la navicella spaziale entrerà nella termosfera terrestre, passando a soli 360 chilometri dalla superficie, una distanza inferiore all’orbita della Stazione Spaziale Internazionale. Tuttavia, alle nostre longitudini, non sarà possibile vederla passare. Lucy infatti, mentre si avvicina, potrà essere intravista dalle isole Hawaii poco dopo il tramonto. Lungo il suo viaggio passerà poi nell’ombra della Terra per tornare a essere visibile tra l’Africa e il Sud America quando la luce del Sole si rifletterà sui grandi pannelli solari della navicella. A questo punto l’assistenza gravitazionale del nostro pianeta la lancerà nuovamente nello spazio interplanetario verso la fascia principale degli asteroidi.

Nel 2021, a un anno dal lancio, Lucy ricevette il primo aiuto gravitazionale della Terra che le consentì anche il primo incontro con un asteroide, Dinkinesh, alla fine del 2023.

Lo scopo della missione è studiare asteroidi mai esplorati prima, piccoli corpi che orbitano attorno al Sole alla stessa distanza di Giove. Indagare questa regione potrebbe fornire informazioni preziose sull’origine del Sistema solare ed è proprio da questo intento che la missione prende il nome di Lucy, uno degli ominidi più antichi mai scoperti e testimonianza inestimabile di come gli ‘antenati’ della nostra specie potessero apparire oltre 3 milioni di anni fa.

Il prossimo sorvolo ravvicinato di un piccolo asteroide della fascia principale è previsto il 20 aprile 2025 con Donaldjohanson. Solo nel 2027 la navicella spaziale avrà il primo incontro con un asteroide troiano.

 

Immagine in evidenza: illustrazione di Lucy in avvicinamento alla Terra – Crediti: Nasa