È situata a circa 19mila anni luce dalla Terra e gioca a nascondino nei resti di una supernova denominati Kes 75: si tratta di una pulsar, che detiene il record di più giovane della Via Lattea nella sua categoria e che non è sfuggita allo sguardo indagatore dell’osservatorio Chandra della Nasa. Tra il 2000 e il 2016 Chandra ha tenuto d’occhio Kes 75 a più riprese e i risultati ottenuti da tale monitoraggio sono stati presentati nell’articolo “Expansion and Brightness Changes in the Pulsar-wind Nebula in the Composite Supernova Remnant Kes 75”, pubblicato su The Astrophysical Journal; lo studio è stato condotto da un gruppo di astronomi dell’Università della North Carolina. Le stelle di neutroni, denominate anche pulsar, sono i densi oggetti celesti che rimangono dopo l’esplosione come supernove di astri giunti al termine della loro evoluzione. Sono caratterizzate da una rotazione molto veloce e dall’emissione intermittente di fasci di radiazioni e sono state scoperte nel 1967 da Jocelyn Bell ed Anthony Hewish; da allora, sono state individuate oltre 2mila pulsar, ma molti aspetti di questi particolari corpi celesti ancora non sono stati chiariti, come, ad esempio, la varietà dei comportamenti e la natura delle stelle da cui derivano.

Le osservazioni condotte con Chandra sulla giovanissima pulsar presente nei resti di supernova Kes 75 hanno fornito alcuni elementi interessanti per delineare un quadro più completo di queste entità. La pulsar in questione presenta il tipico vento di particelle che spira a velocità fortissime e che, in questo caso specifico, ha creato una ‘pulsar wind nebula’, vale a dire una bolla magnetizzata di particelle ad alta energia; nella foto, è la zona blu intorno alla stella di neutroni. Nel ritratto di Kes 75 realizzato da Chandra sono inoltre visibili, in viola, emissioni di raggi X a bassa energia che mostrano i detriti derivanti dall’esplosione della supernova, mentre lo sfondo stellato si deve ad un’immagine ottica della mappatura Sloan Digital Sky Survey. Confrontando i dati raccolti da Chandra tra 2000 e 2016, gli studiosi hanno notato che l’orlo esterno della pulsar wind nebula si sta espandendo ad un ritmo vertiginoso, ovvero 1 milione di metri al secondo; la causa di questo fenomeno può essere dovuta al fatto che la pulsar wind nebula si stia facendo strada in un ambiente dalla densità relativamente bassa. Gli astronomi ipotizzano che l’espansione stia avvenendo all’interno di una bolla gassosa derivante dal nickel radioattivo formatosi durante l’esplosione della supernova e da essa espulso.

Il nickel, inoltre, dovrebbe aver energizzato la luce della supernova e poi dovrebbe essere decaduto in gas ferrosi che hanno riempito la bolla; una prospettiva di questo genere consentirebbe di comprendere quali elementi abbiano costituito la stella esplosa poi come supernova. Il tasso di espansione evidenzia che Kes 75 è esplosa circa 5 secoli fa, ma nei documenti storici non sono presenti riferimenti a specifiche osservazioni. Chandra ne ha individuato il motivo: la presenza di abbondanti polveri e gas interstellari, che avrebbero reso particolarmente debole la supernova. Infine, in 16 anni di osservazioni, è stato notato che il fulgore della pulsar wind nebula è diminuito del 10% nella sua parte nord, con un piccolo del 30% in un nodo luminoso. A valle di queste osservazioni, gli autori dell’articolo ritengono che questo tipo di oggetti celesti necessiti di modelli informatici più sofisticati per poter approfondirne l’evoluzione.

Immagine: Kes 75 (Credits: X-ray: NASA/CXC/NCSU/S. Reynolds; Optical: PanSTARRS)